La Diatec non muore mai, anche con la Lube una grande rimonta
A soli cinque giorni dalla miracolosa rimonta di Verona, quando la Diatec ha dovuto annullare due match ball consecutivi per evitare di tornarsene a casa senza alcun punto in classifica, la squadra di Stoytchev si ripete al PalaTrento, superando al tie break una Lube che si era portata sullo 0-2 e sul 19-21 e che aveva avuto a disposizione tre match ball nel tie break dall'11-14 in poi. Chiude così il girone di andata con altri due punti in classifica, che le permettono di esibire molti titoli di merito, benché del tutto platonici: quello riservato all'unica squadra in grado di battere le due big del torneo, Modena e Civitanova, quello relativo all'imbattibilità del PalaTrento a partire dal 27 marzo del 2014, quando la stessa Modena vinse gara-1 dei quarti di finale dei playoff, quello di regina dei tie break, avendone vinti tre su tre. Per due set e mezzo i campioni d'Italia sono sembrati in balia dell'avversario, un po' come era accaduto il 22 novembre contro Modena, ma poi hanno improvvisamente ritrovato il muro e tutto è cambiato, fino a portare i 4.000 spettatori al finale thrilling.
Primo set (23-25), decide un punto contestatissimo, ma Cesare vede giusto
Dopo l'ovazione tributata a Osmany Juantorena, fino al 5-6 c'è poco da segnalare. Quando va in battuta Lanza sfodera un ace su Grebennikov e un attimo dopo Urnaut mura Miljkovic per il 7-6, che illude solo Trento, perché a questo punto si scatena Podrascin con primi tempi e muri su Urnaut e Djuric, poi con due servizi velenosi, che permettono a Cester di murare Solé e poi l'argentino all'errore in attacco (10-13). L'11-15 viene evitato da un punto in bagher di Lanza, un altro incoraggiamento lo dà un errore di Cebulhttp://cms.pegasomedia.it/public/immagininotizie/2/TnVolley_1516/151213_lube_5.jpgj e la parità è sancita da un altro muro di Urnaut, stavolta su Christenson, che prova senza successo il tocco a sorpresa. Ad un break di Miljkovic (smash su ricezione lunga di Lanza) risponde Djuric on un muro su Cebulj (20-20) e si va così al rush finale: cambi palla fino al 23-24, poi Djuric attacca da seconda linea, la sua bordata lungolinea viene sfiorata da Grebennikov e finisce out. Il palazzetto insorge e l'arbitro Cesare, segnalatogli il tocco, cambia motivazione, indicando il fallo di linea di Djuric, la qual cosa aumenta il clamore della protesta, ma tutto si chiude lì. Poi si chiarirà che il primo arbitro aveva visto l'infrazione di Djuric, ma non essendo certo del fatto che si trovasse in seconda linea aveva preferito fischiare l'attacco out, correggendosi in un secondo momento.
I numeri - In attacco il 50% (contro 42%) a favore della Lube è decisivo , Lanza non supera il 38%. Al centro Giannelli serve due palloni, Christenson 10, a poco serve il 79% di ricezioni positive dei padroni di casa.
Secondo set (21-25), la Diatec sbanda e perde il controllo del set a metà frazione
Un muro di Mazzone, schierato un po' a sorpresa titolare al posto di Van de Voorde, sembra dare fiducia alla Diatec (2-0), così come l'errore di Miljkovic e il muro di Giannelli su Cebulj (7-4). Poi, però, la luce si spegne completamente e Civitanova va a prendersi d'autorità il set, prima con due micidiali ace di Miljkovic su Urnaut e Lanza, poi, sul 9-9, con una interminabile serie di battute di Cester, un turno fatto di sette servizi all'interno del quale Christenson si diverte a smarcare Podrascanin e Juantorena, lui stesso e Podrascanin vanno a segno a muro, Bratoev (entrato sull'8-8 per Giannelli) commette un'invasione e Lanza attacca out. Sul 9-15, che diventa 12-19 grazie ad un ace di Podrascanin su Colaci. Il -7 è irrecuperabile, ma nonostante tutto la Diatec mette una gran paura all'avversario, che cala la tensione rischiando molto. Buona parte del merito è di Daniele Mazzone, che in battuta crea grossi grattacapi alla Lube, ma ci mettono del loro anche Cebulj e Cester (errori), così come Urnaut e Djuric. Sul 19-18 Cester indovina il primo tempo e sblocca i suoi, che sul 19-21 scappano via grazie a Juantorena ,che chiude il set praticamente da solo.
I numeri – Crolla al 35% l'attacco di casa (contro 46%), nonostante una buona ricezione (68% - 67%), per questo Stoytchev ad un certo punto toglie Giannelli dal campo. Juantorena vola in attacco (67%), Lanza si blocca (12%), Lube meglio in battuta (3 ace a 1) e a muro (5-3)
Terzo set (25-23), il muro trentino sale in cattedra
La frazione incomincia all'insegna dello scambio di doni, con una serie di errori da una parte e dall'altra, poi sul 6-7 ancora un'invasione di Giannelli e un errore di Djuric valgono il 6-9, subito ricucito grazie a due belle battute di Urnaut (smash e attacco di Lanza), ma poi il capitano trentino sbaglia e un attimo dopo si fa murare da Christenson. Il +2 Civitanova se lo porta fino al 19-21, quando Juantorena sbaglia il servizio e un attimo dopo Giannelli mura Cebulj due volte e Miljkovic spara out, un lampo che vale l'inaspettato 23-21, portato fino alla fine con due cambi palla.
I numeri – È il muro l'arma in più della Diatec, a segno 4 volte (contro una) con due hit di Giannelli. Ci sono anche due ace in pi dell'avversario (2-0), che attacca un po' meglio (54%-50%), ma non basta. Lanza vola in attacco (64%), così come Urnaut (60%) e Miljkovic (60%).
Quarto set (25-16), una rapida cavalcata fino al tie break
Quando ormai si vedeva ad un passo dal traguardo, da un 3-0 che sarebbe valso il titolo di campione d'inverno, la Lube si trova ad arrancare. Nella quarta frazione parte in maniera disastrosa e non recupera più. Sono ancora le battute di Mazzone a creare i problemi più grossi alla ricezione marchigiana, oltre ad un ace su Cebulj giungono anche un attacco di Djuric e un errore di Fei, al suo primo attacco. Poi si esalta il muro (Djuric su Cebulj e Urnaut su Miljkovic (9-4). Solé. Fino al set precedente ancora a secco di punti, si risveglia improvvisamente e mette a segno qualcosa come 5 muri e si arriva in un attimo al 25-16.
I numeri – La differenza fra i due attacchi è abissale (62% - 28%) e a muro grandina sulla testa della Lube (7-1). Djuric sforna un 86% in attacco, Juantorena è fermo allo 0%.
Quinto set (16-14), una incredibile rimonta finale fa felice il PalaTrento, ma Parodi aveva chiuso il match sul 13-15
Si va ancora una volta alla roulette del tie break. L'inizio dei padroni di casa è pessimo, anche a causa di un attacco out di Mazzone. Uno smash di Miljkovic (ricezione lunga di Lanza) vale il 3-6 che mette le ali alla Lube. Sul 5-7 il severo Cesare fischia un fallo di portata su una ricezione in palleggio di Juantorena, rimette tutto a posto un errore di Djuric (6-9) e un bel muro di Podrascanin su Lanza sembra chiudere set e partita sul 7-11. Producendo il massimo sforzo la Diatec si prende un break con primo tempo di Solé (9-11), ma Juantorena e Podrascanin non regalano nulla e si arriva sull'11-14. Civitanova ha tre match ball fra le mani, un'enormità. Una pipe di Lanza annulla il primo, ma è solo un cambio palla. Prima che Pippo vada in battuta Stoytchev lo sostituisce con Bratoev, che già a Verona aveva fatto danni sulla ricezione avversaria. Dopo il primo servizio i biancorossi riescono ad imbastire a fatica un attacco di Parodi che tira forte sul muro, toccando un dito di Lanza, ma gli arbitri la vedono out, e poiché non è possibile ricorrere al videocheck per questo tipo di dubbio in assenza di telecamere dedicate, Trento trova un break fortunato. Subito dopo Djuric mura il solitaria Miljkovic, facendo esplodere il PalaTrento per il 14-14, ma non è ancora nulla, perché poi Miljkovic cerca di chiudere un'azione lunghissima con una soluzione di forza su una palla vagante e la sfera finisce in rete. Il colpo di grazia è un attacco di Djuric sulle mani del muro dopo una strepitosa difesa di Colaci.
I numeri – Trento attacca meglio di Civitanova (53% - 47%), nonostante l'ottimo Juantorena (71%). la Diatec riceve con il 92% di positività, mura meno (1-2), ma trova un ace in più (1-0).