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Bernardi saluta Trento: il commento

di FRANCESCO SEGALA
In occasione della presentazione ufficiale alla stampa di Cristian Savani di un paio di settimane fa, aver visto Lollo Bernardi presente in sala e pronto ad applaudire il colpo messo a segno da Diego Mosna, ci aveva fatto ben sperare per il possibile rinnovo contrattuale di Mister Secolo con la Trentino Volley.
Una conferma che volevano prima di tutto i tifosi (che si immedesimavano molto nel Lollo loro conterraneo e pronto a chiedere l'aiuto del pubblico a gran voce anche quando le condizioni fisiche non gli permettevano di scendere in campo come in gara 3 dei quarti di finale playoff con Perugia) e che probabilmente voleva lo stesso Lorenzo. Non è infatti casuale che la decisione di trasferirsi a Macerata sia arrivata solo dopo molti (sofferti, pensiamo noi) tentennamenti e un periodo molto lungo di riflessione.
Il nodo della trattativa è stato ben chiaro fin dall'inizio. Bernardi voleva un contratto biennale, l'ultimo della sua carriera, accettando anche di ridursi in parte l'ingaggio. Mosna invece gliene offriva uno della durata di un solo anno. Così, alla fine, le due parti non hanno trovato l'accordo. Ognuno ha legittimamente curato i propri interessi. La Trentino Volley non poteva non considerare la lunga sequela di acciacchi che avevano caratterizzato le ultime due stagioni trentine di Bernardi e non voleva offrire un contratto del quale poi avrebbe potuto pentirsi. Lorenzo, invece, cercava un accordo degno di "Mister Secolo", che gli consentisse di giocare e chiudere nei migliori dei modi (anche sotto l'aspetto economico, questo è ovvio) la propria brillante carriera.
Fra queste due parti ben distinte, ecco spuntare i tifosi, schierati apertamente per prolungare il matrimonio fra il giocatore e la società della sua città, sia come simbolo e vanto regionale del Trentino che schiaccia, sia per le indiscutibili qualità di giocatore e trascinatore. Negli occhi, infatti, rimangono ancora ben chiare le immagini di una regular season giocata da Bernardi (come da tutta la squadra) su livelli stellari e la successiva cocente delusione per non aver potuto vedere la stessa squadra nei playoff.
Forse è anche per questo che i tanti trentini che affollavano il PalaTrento ogni domenica volevano ritrovare ad ottobre un Bernardi ancora in maglia Itas Diatec. Per cercare di riprendersi quello che la sfortuna e gl infortuni fisici avevano tolto loro ad aprile e per poter festeggiare il decimo scudetto personale di Lollo (un record), vinto proprio con la maglia della sua città. Sarebbe stata un'emozione grandissima, probabilmente indimenticabile per tutto lo sport regionale. Verrà invece archiviata come un sogno lungo otto mesi che poi è mestamente tornato nel classico cassetto senza più nessuna possibilità di poterlo riaprire.
E allora ti accorgi che, in fondo, quella stretta di mano che Lollo e Savani si erano scambiati il giorno della presentazione ufficiale del giovane laterale, poteva già essere intesa come un passaggio "fisico" di consegne, a cui nessuno in quella circostanza però aveva voluto dar troppa importanza.

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