Vince solo il Torrefranca, l'Ata ko al quinto set
Giornata dal sapore amaro questa terza di campionato per la B2 femminile. Vince, infatti, solo il DeltaDator Torrefranca a Verona mentre vengono sconfitte Ata e San Giacomo.
QUI DELTADATOR TORREFRANCA - Un successo pieno e meritato. Il secondo di fila per un DeltaDator Torrefranca che, partita dopo partita, sta ingranando sempre di più. A Verona, in casa dell’Antares dell’opposto roveretana Silvia Fondriest, è arrivato un successo netto e meritato, che solo un piccolo calo nel secondo set non ha permesso di essere più netto. Una partita da celebrare poi per un motivo particolare. Dopo un anno e venti giorni costretta ai box, a lavorare duramente in palestra per riprendersi dopo la rottura del crociato nella passata Coppa Italia, è tornata in campo Elisa Casagrande. Per l'opposto di Martignano la fine del calvario, con il suo ritorno celebrato in grande stile da tutte le compagne. Una bella prova corale che fa seguito al successo su Crema, giunto nel “modo Torrefranca”. Ovvero, con quei fondamentali ormai entrati nel Dna di questa squadra come ottima ricezione e costante attacco al centro. Tanto che la centrale brentegana Basadonne è stata letteralmente devastante contro l’Antares: 28 punti dei quali sei a muro e uno in battuta. Ma tutto il sestetto di Mattarello s’è espresso su ottimi livelli, tanto che Roberta Bortolotti in attacco è stata una spina nel fianco delle veronesi mentre l’ingresso di Gasperotti nel terzo set per una buona Del Fabbro ha dato anche una mano a difesa e ricezione. Un successo praticamente quasi mai in discussione, contro un Antares fragile in ricezione, mai pericoloso quando si trattava di attaccare in posto-3 e molto sbilanciato sull’attacco in palla alta.
Koja opta in avvio per Penasa centrale con Basadonne lasciando Olivotto in panchina e confermando poi Reniero opposto ricevente e Del Fabbro di banda. Il Torre mette subito il naso avanti (6-8), Bortolotti e compagne tengono regolare il cambio palla (15-16) trovando l’allungo giusto sul 19-22. Secondo set e gli errori trentini, praticamente concentrati quasi tutti in questo parziale, spingono Verona: 8-5, 16-13 e 21-16. Serrate le fila, però, il terzo set non ha storia col Torre che scappa via subito (3-8 e 8-16), gestendo poi il vantaggio (10-21). Quarto set e ancora biancoblù sempre avanti (5-8 e 13-16), fino all’allungo decisivo (18-21). Per le trentine il viatico migliore per il prossimo, difficilissimo, impegno di sabato sera. Quando al PalaBocchi arriverà l’imbattuto Brembo Bergamo, secondo in classifica.
(fonte Polisportiva Torrefranca Mattarello)
QUI ATA DOMONET - Altro che punticino dal retrogusto amaro, questo è proprio un boccone dal bruttissimo sapore da mandar giù. L’Ata Domonet incassa la seconda sconfitta di fila in quello che era un vero e proprio scontro salvezza anticipato, arrendendosi al quinto set allo Zevio Verona. Brave le bianconere di via Fersina a recuperare 0-2 al 2-2 ma proprio sul più bello, nel tie-break, un black out ha consegnato il successo alle veronesi capaci di infilare un parziale di 0-4 (da 10-9 a 10-13) decisivo. Per la matricola veronese si tratta del primo successo in B2, che lascia all’Ata solo un punticino e tante mani da mangiarsi. Perché vincere scontri diretti, si sa, fa morale oltre che punti ma quello portato a casa, in fondo, può essere davvero un punto importante. Perché nei primi due set di questa partita (gonfia di errori da entrambe le parti) la Domonet non è riuscita ad esprimersi nel modo migliore contro uno Zevio sofferente soprattutto in ricezione, che può contare su discrete giocatrici di palla alta (compresa quella Montresor ex Torrefranca, in B1, per una stagione non proprio da ricordare ora centrale ricettrice e con Zago, ex regista del Rovereto Volley). Le veronesi in ricezione non sono perfette, ma l’Ata ci mette due set per cominciare a prendere un ottimo ritmo al servizio (battendo non sul buon libero Longo bensì sulla Brazzarola, mandandola alla lunga in crisi) e, di conseguenza, riesce a murare e difendere molto meglio. Cosa questa nella quale Zevio ha sbagliato tutto, cercando costantemente per tutta la gara Fronza, in difficoltà sì ad inizio match ma poi ripresasi alla grande (68% di positività). E, sempre nei primi due set, l’assenza di Daloiso (preferita in avvio la diagonale Prandi-Pivato) in ricezione s’è fatta sentire alquanto, mentre in attacco Damonte ha faticato parecchio e le centrali anche ad entrare in partita. Viceversa, Zevio dopo una partenza sprint nella quale battuta e muro-difesa sono andati bene, con la ricezione in crisi sono piovuti gli errori e il “braccino” ha fatto capolino. Le trentine hanno cambiato marcia quando, nel terzo set, Daloiso è stata schierata opposto ricevente (ben quattro posto-2 si sono alternati in casa Ata in questo match: Damonte, Avancini, Daloiso e Pivato) che è diventata, insieme alla giovanissima Stefania Pistolato protagonista, i punti di riferimento per l’Ata (38% in attacco per la pugliese, 23% per la valsuganotta).
Il primo set vive nel segno dell’equilibrio più totale sino al 18 pari. Ma poi due errori di fila delle atine spingono Verona (20-23) al break decisivo. Secondo parziale con Verona che resta sempre avanti di una manciata di lunghezze: 4-8, 6-12 e 13-16. Prandi impatta sul 19-19 ma, ancora una volta, il break decisivo è di Verona (21-23) e porta la firma della Meneguzzo. Nel terzo set, come detto, dentro Pistolato, Daloiso e Antonaci per Damonte, Pivato e Adamoli ma, ancora, è lo Zevio avanti in avvio (5-8). La battuta atina però cresce ed i frutti si vedono: 16-12 e 20-13. Set dominato e gara riaperta, visto che il quarto parziale vede Zevio alla corde e l’Ata dominatrice: 8-5, 14-9, 16-9 e 20-14. Fino, appunto, al tie-break che l’Ata s’è lasciato scappar via sul più bello.
QUI SAN GIACOMO - Come da pronostico. Il San Giacomo si deve inchinare anche al Saugella Team Monza, ma questa volta la missione era davvero impossibile. Contro la prima della classe, le altoatesine hanno ceduto 3-0, mostrando le solite lacune. L’unica che si salva dal naufragio è la Folie. E se la migliore in campo del San Giacomo è la Folie (top scorer di casa con tredici punti), promettente centrale, ma ancora giovanissima (classe 1991), e non le più esperte Barbi, Uti o Lapegna, si capisce che qualcosa non va.A partire dalla solita ricezione, che mette di conseguenza in crisi le alzate della Danese (qualche doppia di troppo) e gli attacchi, spesso telefonati. Per vedere il primo punto della Barbi bisogna attendere addirittura il secondo set, mentre la Uti continua ad essere un oggetto misterioso. La Folie, acquistata in estate dal Caldaro, ha firmato più punti di quelli realizzati da tutte e tre le giocatrici (Uti, Lapegna e Fink) schierate da Guarienti di banda (tredici contro undici). Numeri che fanno pensare.