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Bernardi-Trentino Volley, botta e risposta al veleno

Lorenzo Bernardi, a due mesi di distanza dal suo divorzio ufficiale dalla Trentino Volley, torna sull'argomento per spiegare le proprie scelte. Tutto questo in un'intervista al quotidiano Trentino del 4 settembre. Di seguito riportiamo fedelmente alcuni stralci dell'articolo e della risposta della società.

"...il presupposto di venire qua (a Trento, ndr) due anni fa era che volevo chiudere la carriera proprio a Trento. Un evento che non si potrà verificare, perché le cose si sono messe in modo tale che avrei dovuto smettere quando lo volevano gli altri e non io. Prematuramente rispetto alle mie intenzioni..."
"...i presupposti (per restare, ndr) non c'erano. Io cercavo un accordo biennale, ma negli ultimi quindici giorni di trattativa me ne è sempre stata proposto uno annuale. Quando Trentino Volley ha chiuso con Vujevic tutto si è ulteriormente complicato..."
"...il contratto con Macerata è di fatto identico nelle cifre a quello che avrei sottoscritto a Trento. La differenza è che nelle Marche ho firmato per due anni..."
"...mi hanno pure attribuito i costi maggiori per le cure di Aosta il primo anno. Attenzione però. E' il presidente ad essere venuto ad Aosta, ad aver detto che 'certe cose le fanno solo loro' e s'è quindi mewsso d'accordo per affrontare il peso della consulenza poi estesa anche a Sartoretti. Io non ho imposto nulla alla società..."
"...non ho mai avuto la conferma e la certezza che la porposta fattami da Mosna (lavorare nel Gruppo Itas alla fine della carriera, ndr) potesse trovare un riscontro immediato [...] mi spiace non aver potuto incontrare e salutare il presidente, dottor Edo Benedetti, prima di lasciare Trento dato che per i suoi impegni di lavoro non ho potuto vederlo di persona. Se l'offerta di Mosna fosse stata davvero concreta non sarei mai stato folle da rifiutarla ed a Trento avrei giocato gratis..."
"...mi sono sentito molto usato. Fino agli ultimi giorni Prandi mi chiedeva pareri, mi ricordava che ero il capitano, che era impensabile una squadra senza di me. Poi ha detto che ero diventato un qualcosa in più e che lui, con un solo anno di contratto in mano, non poteva chiedere altro alla società..."
"...Trento mi ha dato tanto [...] il suo pubblico è il migliore di tutti. E' numeroso, fedele al punto da seguire la squadra ovunque e, soprattutto, corretto con i propri giocatori e con gli avversari. Questi due anni sono stati per me una grandissima esperienza. Mi spiace soltanto non aver coronato a Trento il mio desiderio..."

La replica della Trentino Volley, ovviamente, non si è fatta attendere. La società di via Manci ha risposto per le rime attraverso il proprio sito.

«In merito all?Intervista rilasciata da Lorenzo Bernardi al quotidiano ?Il Trentino? lo scorso 4 settembre, la società Trentino Volley desidera puntualizzare alcuni aspetti.
?L? esperienza sportiva di Lorenzo Bernardi a Trento nelle ultime due stagioni è stata sicuramente importante; lo è stata per la squadra, che ha potuto contare sulla sua tecnica ed esperienza; lo è stata per la città, che lo ha potuto ammirare sul mondoflex del PalaTrento; e lo è stata soprattutto per lo stesso Bernardi, che ha potuto ritornare nella sua città natale finalmente da giocatore, e non da avversario o turista, godendo di un bagno di folla certamente più affettuoso di quello riservatogli da altre piazze.
Una società che guarda al futuro, e che vuole rimanere ad alto livello in maniera duratura, deve dosare emozioni e pragmatismo, affetti e pianificazione; le scelte demagogiche hanno il fiato corto, e sono poco tutelanti nei confronti dei tifosi stessi.
Due precisazioni ci paiono di fondamentale importanza. Innanzitutto, Trentino Volley sa di aver fatto a Lorenzo Bernardi una offerta concreta, quella di un contratto annuale, a fronte di una riflessione molto obbiettiva: il giocatore, pur dotato di una classe cristallina, non dava garanzie fisiche per il futuro. Le 19 partite giocate su 31 nella prima stagione, e le 20 su 30 della seconda, includendo anche i match affrontati in condizioni non certo ottimali, hanno spinto la società a cautelarsi, e ad evitare di trovarsi scoperta in un ruolo critico come lo è quello dello schiacciatore/ricevitore. E molto concreta, diremmo anzi unica nel suo genere, è stata l?offerta che lo sponsor Itas ha prospettato a Bernardi per il fine carriera.
In secondo luogo, è curioso che un atleta con l?intelligenza di Bernardi si stupisca del fatto che le decisioni sul quanto e cosa offrire ad un giocatore le prenda la società, sentito lo staff tecnico e valutate le imprescindibili esigenze dei bilanci aziendali. C?è forse un modello alternativo? E non è forse consentito ad un allenatore di fornire e aggiornare le proprie indicazioni tecniche ponderando i riscontri dal campo? Ci sembra anzi assai poco rispettoso (dei colleghi e, ancora una volta, del pubblico di appassionati) che un professionista lautamente pagato pretenda di decidere da solo come e dove concludere la sua carriera, e magari anche il proprio impiego successivo, vantando una sorta di diritto acquisito.
Tutto il resto, ci perdoni Bernardi, appartiene alla sfera dei personalissimi pareri e all?umana emotività, non alla sostanza delle cose; ed è solo per dovere di trasparenza nei confronti degli interessati che riteniamo opportuno riprendere alcuni passaggi su cui Bernardi fa perlomeno un po? di confusione. Le citazioni dello sponsor Itas e di alcuni suoi dirigenti (dimenticando però il fratello Paolo?.) sono ridondanti e tendenziosi; comunque, in una città piccola come Trento, è davvero strano che Bernardi non sia stato in grado di salutare il Cav. Benedetti. Vujevic e Savani sono due splendidi acquisti della nuova Itas Diatec Trentino; essi non avrebbero certo precluso a Bernardi di giocarsi il posto di schiacciatore titolare sulla base dello stato di forma e delle effettive prestazioni. Riguardo ai benefit aziendali, ci amareggia rilevare una velata critica all?assistenza ricevuta e alle qualità dello staff medico, in considerazione dei grandi sforzi economici e logistici che la società si è sobbarcata per ?Lollo?. Poche società al mondo, e forse nessun Presidente, avrebbero accettato di trasferire lo staff della clinica di Aosta direttamente a Trento, per soddisfare una indicazione del giocatore ed evitargli, oltre al costo, anche lunghe trasferte. E quanto all?appartamento, lo stesso Bernardi, generalmente piuttosto sensibile alle questioni che riguardano il vile denaro, dovrebbe ammettere con onestà intellettuale che il suo trattamento economico fu ritoccato dalla società proprio per compensare i costi della sistemazione da Lui prescelta, venendo incontro ancora una volta al giocatore.
A Lorenzo, sempre e comunque, il nostro augurio di una brillante campionato e di un futuro ancora ricco di soddisfazioni: il volley nazionale non potrà che trarne giovamento.
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Bernardi-Itas Diatec. Fine di un amore grande, intenso, ma purtroppo molto breve.

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