L'Itas Trentino si regala una serata magica: è finale
Alzi la mano chi, prima di varcare uno degli ingressi della Blm Group Arena, si sarebbe aspettato di vivere una serata come quella di ieri. Certo, le premesse c’erano tutte: una finale di Champions League in palio, due squadre che una settimana prima avevano offerto uno spettacolo tecnico e agonistico incredibile, tanti campioni di ieri, oggi e domani sul terreno di gioco, ma soprattutto una Blm Group Arena piena e carica di entusiasmo come non si vedeva da tanto, troppo, tempo. L’andamento della sfida ha poi fatto solo da carburante per infiammare una serata da cuori (e braccia) forti, iniziata nel segno della Trentino Itas e conclusa nel segno della Trentino Itas.
La Sir Sicoma Perugia si è giocata le proprie carte, attingendo da un quasi inesauribile serbatoio di campioni, stavolta proponendo un Anderson illegale, almeno nel quarto e nel quinto set, ma dopo aver preso il sopravvento in coincidenza con l’uscita di scena di Matey Kaziyski (sul punteggio di 8-9 nel quarto parziale), bloccato da forti dolori al ginocchio destro, ha pagato a caro prezzo un golden set iniziato in maniera troppo molle e chiuso con un errore, dopo che era riuscita a rientrare in gioco. I 3.400 della Blm Group Arena non hanno mai smesso di crederci, hanno creato un’atmosfera incandescente che ha dato una marcia in più ai giocatori in campo, come non si vedeva da tempo. Si sono ricominciate a sentire le vibrazioni degli anni più gloriosi della Trentino Volley, la sensazione che lì dentro in quel momento si stava costruendo qualcosa di grande, che ora merita più che mai di essere completato a Lubiana il 22 maggio. Stavolta, contro pronostico, visto che lo Zaksa arriva da favorito alla seconda finale di Champions League consecutiva (incredibile il remake della sfida del 2021), avendo passeggiato sullo Jastrzebski Wegiel nei primi cinque set e avendo messo al sicuro la qualificazione con grande rapidità.
Comunque vada a finire è un fatto che in questa stagione l’Itas Trentino non smette di stupire. Lo ha fatto vincendo la SuperCoppa Italiana, guadagnandosi la finale di Coppa Italia, il terzo posto in regular season ed ora la finale di Champions League. Sono gli stessi ragazzi che avevano vinto, guarda a caso, il Campionato Europeo in settembre, i vari Sbertoli, Michieletto, Lavia e Pinali, che sette mesi dopo ritroviamo protagonisti con la maglia dell’Itas Trentino e con tanta voglia di continuare a sorprenderci.
Primo set (25-21) - Trento approccia il match in maniera perfetta
Non ci sono sorprese nei settetti iniziali, il pieno di recupero di Lavia è confermato dalla sua presenza in campo fin dal primo punto. Fino al 12-15, pur giocando una pallavolo di alto livello, i padroni di casa non riescono a conquistare break point, ad eccezione del primo punto del match, perché Perugia trova sempre il modo di conquistarsi il cambio palla e di infilarci in mezzo qualche break ogni tanto, come l’1-2 di Leon, l’1-4 con un errore di Kaziyski, il 10-13 con un muro di Leon su Michieletto. Tutto cambia quando va in battuta il giovane talento trentino, che permette a Liske di schiantare a terra il 14-15 e poi realizza l’ace del 15 pari su Colaci. Le crepe nel gioco della Sir si incrinano ancora di più quando Anderson colpisce l’antenna e Lisinac mura Rychlicki per il 22-20. Dopo un cambio palla di Mengozzi, Lavia (attacco), Lisinac a muro su Leon e Michieletto con un ace in zona di conflitto, chiudono la frazione sul 25-21.
I numeri - La coppia Michieletto - Lavia viaggia a ritmi insostenibili (9 su 13 senza errori) per gli avversari, che servono poco l’ottimo Anderson (75%). Al servizio fanno punti diretti solo i gialloblù (2-0)
Secondo set (21-25) - Crolla la battuta trentina, Kaziyski in difficoltà
Il buon avvio dell’Itas (5-3) viene annullato da un raro ace di Leon e da un muro di Mengozzi, ma è quando va a servire Solé che i gialloblù pagano il dazio più pesante, giacché gli errori di Sbertoli e Lavia, uniti ad un attacco di un Anderson in ottima giornata, mettono già metà set nelle mani degli ospiti (6-10). Trento si riavvicina grazie a episodi isolati, come un ace di Podrascanin o un errore di Leon (11-12), ma poi non procura più alcun fastidio agli umbri, che affondano i colpi con Rychlicki (11-14), un errore di Michieletto (12-16) e un muro di Mengozzi sul numero 5 trentino (14-19). Poi si annotano solo cambi palla che non mutano il dominio della Sir fino al 21-25.
I numeri - Dai nove metri i trentini commettono ben 8 errori, fanno peggio dei devils anche in attacco (44%-48%) e a muro (2-3) in un set tutt’altro che memorabile per entrambe le squadre. Kaziyski scende al 33%
Terzo set (25-16) - Attacco e muro di casa da stropicciarsi gli occhi, Perugia sta a guardare
L’Itas Trentino si accorge di aver abbassato troppo i giri del motore e torna a ruggire con una veemenza che sorprende gli umbri. Con Michieletto in battuta arriva subito un micidiale 4-0 (muri di Kaziyski e di Lavia), che costringe Grbic ad un precoce time out. Perugia sbaglia ogni servizio fino all’8-4, mentre i padroni di casa non regalano nulla, allungando con Michieletto (9-4) e con un ace di Sbertoli (11-5). Sul 13-6 la Sir dà gli unici segni di vita grazie alle battute del neo entrato Ricci e a due contrattacchi vincenti (i primi) di Leon e Solé. È troppo poco per riaprire la frazione, perché poi le distanze non cambiano più ed anzi, nel finale, Michieletto manda in frantumi il già deficitario cambio palla degli umbri aiutato dal ritrovato Kaziyski, da un muro di Lisinac su Leon e da due errori degli stralunati ospiti. Matey firma il 25-16 che manda in visibilio il pubblico di casa.
I numeri - Irreali le percentuali in attacco di Kaziyski, Michieletto e Lavia (100% tutti e tre), così come i 5 muri a 0 per i trentini, a Perugia non basta il 100% dei due centrali (6 su 6) non riuscendo a realizzare né muri né ace.
Quarto set (20-25) - Si ferma Kaziyski e tutto si complica maledettamente
A questo punto la Sir per qualificarsi deve fare qualcosa di strepitoso, ovvero vincere tre set di fila, il quarto e i due tie break seguenti. Ovvero qualcosa di difficile ad immaginarsi con un rendimento così discontinuo e soprattutto con un Leon così poco incisivo (6 su 20 in attacco), infatti anche questa frazione vede i gialloblù tenere testa ad una Perugia che si gioca tutto e rispondere colpo su colpo fino al 9 pari. Il cambio palla umbro ora funziona, ma l’Itas Trentino risponde con i muri di Michieletto e Podrascanin, quando non ci riesce l’attacco. Tutto cambia quando Kaziyski deve abbandonare il campo per un forte dolore al ginocchio destro: entra Cavuto e si prende subito un muro e un ace di Leon, che valgono l’11-13. Poi Anderson fa la differenza in attacco e in battuta (da 14-16 a 14-19 con i suoi servizi). Entra Pinali per dare respiro a Lavia, ma il distacco è ormai incolmabile, anche perché Leon e Anderson non sbagliano nulla. Il 20-25 apre scenari da roulette per i finale di match.
I numeri - Imperioso il 90% (9 su 10) di Anderson in attacco, che trascina Perugia contro un’Itas efficiente solo a muro (3-1). L’attacco (35%) e il servizio non danno preoccupazioni agli ospiti, che non sbagliano quasi nulla.
Quinto set (13-15) - Matey non rientra e il cuore non basta ai gialloblù
Nonostante le cure e il taping fissato sotto il ginocchio destro, il numero uno dell’Itas avverte troppo dolore per poter rientrare e rimane in panchina a soffrire, ma almeno stavolta Lorenzetti può partire con un settetto più equilibrato, che annovera Lavia e Michieletto in banda e Pinali opposto.
Dopo un ace di Anderson (0-2), Podrascanin suona la carica con un ace, seguito da un muro di Sbertoli su Leon, che accende i tifosi di casa. L’Itas si aggrappa a Lavia (8-7), mentre il Potke toglie qualche sicurezza ad Anderson, murandolo. Basta pochissimo per cambiare gli equilibri. Le tribune tremano quando Lisinac mura Leon (10-9), ma sull’11-11 la Sir piazza i due break point che decidono la frazione, frutto di un errore di Lavia (pallonetto in rete in pipe) dopo alcune difese da urlo di Colaci e di un muro di Solé su Pinali. Dall’11-13 si giunge al 13-15 senza alcun break point. È golden set.
I numeri - Le percentuali parlano di una superiorità di Perugia ben più netta di quella illustrata dal punteggio, dato che gli umbri attaccano molto meglio (62% - 38%), a parità di ace (1-1) e quasi di muri (3-2 per l’Itas). Il carico sulle spalle di Lavia e Michieletto è fin troppo elevato (13 assist su 16), ma non ci sono molte alternative senza Kaziyski.
Golden set (17-15) - Partenza super dell'Itas Trentino, poi è tutto da cuore in gola
L’infinita sfida stagionale fra queste due squadre, giunte al decimo confronto e al 23° parziale l’una contro l’altra armate, arriva alla roulette del sesto set con Perugia nettamente favorita dai nuovi equilibri creatisi dopo l’uscita di Kaziyski. Trento però non ha ancora rinunciato a regalarsi e a regalare ai 3.400 della Blm Group Arena una serata da ricordare e parte sul 2-0 con due attacchi di Michieletto. Suo anche il 4-2, poi il giovane schiacciatore va al servizio e crea un solco importantissimo fra le due squadre con un ace fra Anderson e Colaci, ma anche con un muro e un attacco di Lavia e un errore di Leon. L’8-2 è clamoroso, ma il 15 è ancora lontano e con questo assetto ogni cambio palla è una sofferenza per i gialloblù. La Sir comincia ad avvicinarsi inesorabilmente: 8-4 con un ace di Leon su Lavia, 12-10 con due attacchi di Leon. Lorenzetti usa il secondo time out, Sbertoli si affida a Lisinac per due volte (14-12) e tiene botta, ma sul 14-13 Leon piazza un altro ace su Lavia. Il servizio successivo va out e tiene in vita l’Itas Trentino, ma sbaglia anche Sperotto (un mistero il suo frequente inserimento in battuta al posto di Lisinac). Sul 15-15 Pinali passa il muro a tre di Perugia, poi batte con grande efficacia, si procura un contrattacco che gli umbri difendono, ma quando deve contrattaccare a sua volta con Rychlicki il lussemburghese spara lungo cercando vanamente il tocco del muro. Dopo 2 ore e 27 di gioco finisce così.
Il tabellino
Trentino Itas - Sir Sicoma Monini Perugia 2-3 + golden set 17-15
(25-21, 21-25, 25-16, 20-25, 13-15)
TRENTINO ITAS: Michieletto 25, Sbertoli 3, Lisinac 10, Kaziyski 11, Lavia 19, Podrascanin 10, Zenger (L); D’Heer, Cavuto 1, Pinali 2, Sperotto. N.e. Albergati e De Angelis. All. Angelo Lorenzetti.
SIR SICOMA MONINI: Anderson 23, Mengozzi 6, Rychlicki 17, Leon 24, Solé 9, Giannelli 2, Colaci (L); Plotnytskyi, Travica, Piccinelli, Ricci 4. N.e. Dardzans, Ter Horst, Russo. All. Nikola Grbic.
ARBITRI: Cambré di Meerhout (Belgio) e Cesare di Roma.
DURATA SET: 27’, 27’, 23’, 28’, 17’, 24’; tot 2h e 27’.
NOTE: 3.377 spettatori, per un incasso di 58.019 euro. Trentino Itas: 16 muri, 6 ace, 26 errori in battuta, 5 errori azione, 49% in attacco, 43% (16%) in ricezione. Sir Sicoma Monini: 10 muri, 6 ace, 28 errori in battuta, 12 errori azione, 51% in attacco, 53% (29%) in ricezione. Mvp Michieletto.