Lo zampino di Lorenzo Codarin nel ritorno di Cuneo in SuperLega
C’è anche un pezzettino di Itas Trentino nella travolgente cavalcata che ha riportato Cuneo in serie A1 dopo undici anni di assenza. La squadra piemontese, allenata da Matteo Battocchio, vincendo sei partite su sette nella post season, ovvero le due contro Aversa nei quarti di finale con un doppio 3-0, due su tre contro Pordenone in semifinale (2-3, 3-2 e 3-0) e due su due in finale contro Brescia (3-0 e 3-1) ha infatti festeggiato giovedì sera un trionfo che all’inizio della fase finale non era facile da pronosticare. Il team biancoazzurro aveva infatti terminato la regular season al quarto posto a sette lunghezze dalla coppia Pordenone - Brescia e a quattro da Ravenna, con dieci sconfitte al passivo su 26 match disputati. Non certo un identikit da schiacciasassi, ma tutto è cambiato nell’ultimo mese, quando l’Acqua San Bernardo ha cambiato marcia, travolgendo ogni avversario come un birillo. Uno dei grandi protagonisti di questa impresa è stato il centrale Lorenzo Codarin, scuola Trentino Volley, che dopo due stagioni in Superlega all’ombra del Bondone (fra il 2018 e il 2020) si è trasferito a Cuneo, diventandone una bandiera dopo cinque stagioni.
La migliore è stata senza dubbio questa, come dimostrano i numeri, che lo premiano quale miglior centrale della categoria, grazie ad un indice di 0,76, prodotto con una media di attacchi vincenti del 61%, combinata con la media di 2,63 muri a partita. Nelle sette partite dei playoff non è mai andato sotto al 55,6% in attacco con punte vertiginose raggiunte nella prima gara contro Brescia (90%), nella seconda contro Aversa (88,9%) e nella prima contro Pordenone (84,6%). Nella seconda ha invece realizzato ben 7 muri. A colorare ulteriormente di gialloblù il successo di Cuneo interviene anche la presenza in organico dell’opposto Davide Brignach, che non ha trovato molto spazio dietro al mattatore Giulio Pinali (altro ex dell’Itas Trentino), ma può comunque fare festa con i compagni.
Chi invece mastica amaro è un altro ex, Oreste Cavuto, che invece ha vestito la maglia di Brescia insieme al libero trentino Nicolò Hoffer. I 92 punti realizzati dallo schiacciatore nei soli playoff non sono bastati per portare i lombardi fino in fondo. A lui rimane la soddisfazione di aver chiuso la regular season quale sesto miglior schiacciatore del campionato (indice 0,99), quinto nei playoff.
Guardando altri altri ex giocatori di Trentino Volley, si è sicuramente messo in luce con la maglia di Siena l’opposto Gabriele Nelli, quarto miglior realizzatore della regular season dietro a Motzo, Gamba e Novello, e terzo dei playoff dietro a Motzo e Pinali. L’opposto toscano è stato anche il secondo miglior battitore della regular season (0,49 ace a set) dietro a Gamba e il migliore nei playoff (0,95), anche se la squadra toscana ha dovuto fermarsi in semifinale al cospetto di Brescia. A Siena ha giocato anche l’ex Bolghera Martin Coser, secondo libero dell'organico dietro a Bonami.
Va poi citata la prima ottima stagione da titolare in A2 per il centrale altoatesino Martin Berger, cresciuto per due anni nella prima squadra della Trentino Volley, che a Macerata ha dimostrato di valere la categoria, risultando il nono miglior centrale con una media di 2,29 muri a partita. La salvezza è arrivata anche merito suo, così come in quella di Fano c’è stato lo zampino del centrale bolzanino Alessandro Acuti.
Infausta retrocessione invece per Carlo De Angelis con la maglia di Reggio Emilia e campionato al di sotto delle aspettative per l’Aci Castello del regista Francesco Bernardis (secondo di Saitta), team che ad inizio stagione puntava a ritornare subito in serie A1. Pochissimo spazio ad Aversa ha trovato lo schiacciatore Edoardo Mentasti.