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Itas Trentino - Civitanova, analisi, numeri e pagelle

La serie della finale scudetto, la decima sia per l’Itas Trentino sia per la Lube, inizia nel pieno rispetto del fattore campo e delle gerarchie stilate dalla regular season. La squadra di Soli si porta sull’1-0 grazie ad una prova molto concreta, al solito appoggiata su un attacco superiore a quello degli avversari, ma il 3-0 finale non racconta che in tutte le frazioni Civitanova è riuscita più volte a rientrare in gioco, pur mancandole sempre la lucidità necessaria per completare le rimonte più volte abbozzate. A significare che basterà pochissimo in gara-2 per cambiare il copione (e il risultato finale).

La Lube ha investito tutto, forse troppo, sul proprio servizio, che contro Perugia aveva fatto la differenza, e qualcosa ha raccolto, leggi i 7 ace contro appena 2 dei padroni di casa, ma ha sofferto troppo in attacco per poter valorizzare il buon lavoro svolto dai nove metri. Ad eccezione di Lagumdzija, che ha giocato un match di buon livello, gli altri attaccanti di palla alta marchigiani hanno infatti sofferto moltissimo, in particolare Bottolo, fermo al 30% con 3 soli palloni messi a terra in tre set. Con 33 palloni messi a terra in attacco non si vincono partite e nemmeno set, in questo caso, anche se la battuta produce break che potrebbero cambiare la storia del match.
Trento si porta quindi a casa questo prezioso 3-0, che scarica tutta la pressione di gara-2 sulle spalle della Lube, ma non mancano i motivi di preoccupazione, come l’uscita di scena di Rychlicki dopo pochi scambi per un problema alla schiena, ottimamente sostituito da Gabi almeno nei primi due set, o come la prova molto sotto tono di Lavia, che l’Itas Trentino non ha pagato solo perché dall’altra parte della rete c’è stato chi ha fatto peggio. Giovedì sera sarò tempo di verifiche.

Il tabellino completo

I momenti decisivi

Nel primo set tutte le accelerazioni trentine portano la firma di Michieletto. Il break dell’11-9 è un suo muro su Nikolov (a tre), quelli del 13 e 14-11 sono frutto di un ace e mezzo del numero 5 gialloblù, che con un muro e un attacco costruisce anche il 18 e il 19-14.
Nella seconda frazione a suonare la carica è stato un ace di Sbertoli su Bottolo (12-10) ad avviare lo slancio verso il successo parziale, poi ancora due bordate di Michieletto in battuta, valorizzate da due block di Gabi su Nikolov (mal servito da Boninfante) per il 15-12. A tamponare la pericolosissima rimonta finale della Lube sono poi intervenuti un muro di Kozamernik (20-18) e un attacco di Michieletto.
Nel terzo set la splendida partenza trentina (5-2) è quasi interamente frutto dei due block consecutivi Michieletto su Lagumdzija, mentre lo slancio decisivo arriva con le battute float di Kozamernik, ma anche da un errore di Lagumdzija e dagli attacchi di Michieletto e Flavio. Nel finale un pasticcio di Boninfante, che serve una palla a metà strada fra tre giocatori e cade a terra, grazia l’Itas, che si trova sul 22-20, invece che sul 21-21 senza fare nulla.

Cosa dicono i numeri

Come già accennato, la netta superiorità in attacco dell’Itas Trentino (52%-42%, ma anche 42 punti contro 33) spiega da sola la partita, solo intaccata dai 7 ace contro 2 dei marchigiani e vieppiù consolidata dagli 11 muri contro 9 e dai 20 errori complessivi di Civitanova contro 15 trentini. Da rilevare anche i 25 palloni messi a terra dagli attaccanti di palla alta ospiti (un set), contro i 30 trentini, con 4 errori contro 5.

Le nostre pagelle

RICCARDO SBERTOLI (pal) 8,5 – Anche questa volta virtuale mvp insieme a Michieletto, grazie ad una prova di sostanza. Riesce a tenere caldi i centrali nonostante una ricezione balbettante, trova in Gabi una valida alternativa a Rychlicki (uscito di scena) e a Lavia (in giornata no) servendolo con palle veloci, poi mette sul piatto un servizio che vale 6 break point (e un ace), un valore che non raggiunge nessun giocatore della Lube.

KAMIL RYCHLICKI (opp) s.v. – Esce di scena sul 17-14 del primo set per un dolore alla schiena, ma fino ad allora non aveva lasciato il segno (1 pallone messo a terra). Sarà comunque molto importante recuperarlo per il prosieguo della serie.

ALESSANDRO MICHIELETTO (sch) 8,5 – Uomo tutto di questa partita, quando decide di vincere i set lo fa. È il migliore del match in ricezione (55%), fra il resto non incassa alcun ace. In attacco vanta una percentuale confortante, ma è l’efficienza che fa la differenza, propiziata da un bello 0 alla voce errori con 2 muri subiti. In più di un’occasione per non sprecare le occasioni break appoggia la palla sul muro avversario per poi poterla attaccare meglio in seguito, facendo sempre centro. In battuta vanta un ace, ma anche 6 break point all’attivo.

DANIELE LAVIA (sch) 6 – Un pomeriggio di pura sofferenza, questo, per lo schiacciatore calabrese, che, come era successo in gara 3 contro Piacenza (stavolta in versione peggiorativa), ha trovato il modo di rendersi utile solo con il servizio, il migliore del match, numeri alla mano. In attacco più del suo 40%, comunque migliore del 30% di Bottolo, pesano i 4 muri subiti. In ricezione è stata una giornata terribile, connotata da un 23% di tocchi positivi e 3 ace subiti.

FLAVIO GUALBERTO (cen) 7 – Non ripete la straordinaria prova offerta contro Piacenza, ma non lo si poteva nemmeno pretendere. In attacco si ferma sul 57%, macchiato da un errore e due block subiti (una rarità per lui) da Chinenyeze, a muro va a segno una sola volta. Al di là di tutto la sua prova rimane più che sufficiente, anche perché riesce a tenere sempre in apprensione il muro marchigiano.

JAN KOZAMERNIK (cen) 7,5 – Non tocca al solito molti palloni, ma lo fa bene. In attacco mette a terra 3 palloni su 5 senza errori e senza subire muri, realizza due block e soprattutto si fa notare al servizio, molto sofferto dai cucinieri e da Nikolov in particolare. Conquistare 5 break nella sua rotazione è oro colato nell’economia del match.

GABRIELE LAURENZANO (lib) 8 – In ricezione risponde colpo su colpo ai battitori marchigiani, volando spesso da una parte all’altra del campo, forse anche stimolato dalla sfida azzurra con un Balaso abbastanza sottotono. Il suo 54% vale molto, anche perché ha toccato ben 26 palloni su 53. Inoltre bisogna mettere sul piatto un serie di ottime difese, che hanno esaltato la ilT Quotidiano Arena

GABY GARCIA FERNANDEZ (opp) 7 - Viene catapultato in campo all'improvviso, quando Rychlicki accusa un dolore alla schiena e lui si fa trovare prontissimo. Fortunatamente non era ancora stato impiegato nel cambio al servizio su uno dei due centrali. Il suo 56% in attacco non è niente male (molto meglio del 39% di Lagumdzija), ma va scomposto nel 70% del secondo set e il 33% del terzo, nel quale è calato vistosamente. Nel primo non ha ricevuto assist. Importanti anche i suoi due muri consecutivi su Nikolov, peccato che al servizio non abbia mai inciso.

Autore
Andrea Cobbe
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