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A2 Femminile

L'Itas Trentino liquida il Club Italia senza alcun affanno

Dopo il rapido successo contro Casalmaggiore, ieri ne è arrivato uno ancora più rapido contro il Club Italia. Il girone di ritorno dell’Itas Trentino femminile è cominciato esattamente come era iniziato quello di andata, ovvero con due sfide dominate. Il rientro a pieno di regime di Alice Pamio, giocatrice fondamentale dello scacchiere gialloblù, unito ad un livello più basso delle ultime avversarie, ha permesso alla squadra di Beltrami di mettere da parte i tre ko contro Messina, Melendugno e Roma e ripartire.

Il problema è che questi sei punti servono per il morale e per tenere il passo delle altre big del girone A, ma poco o nulla per l’assegnazione dei due posti che portano in A1, dato che nella seconda fase le squadre si porteranno dietro solo quelli conquistati contro le formazioni che le accompagneranno nella pool promozione, un drappello di cui Casalmaggiore e Club Italia non faranno sicuramente parte. In attesa di recuperare anche il libero Rebecca Laporta, che sta pian piano ricominciando ad allenarsi, l’obiettivo non può che essere quello di arrivare al meglio alle sfide contro Costa Volpino, Messina, Melendugno e Roma, che decideranno tantissimo. Se la prima fase finisse adesso la classifica con la quale inizierebbe la seconda fase sarebbe questa: Costa Volpino 13, Talmassons 10, Roma 9, Melendugno 8, Altafratte 6, Busto Arsizio e Imola 5, Brescia 4, Itas Trentino e Messina 3. Non vale nulla, perché alcune squadre devono ancora giocare tutti i big match del ritorno, ma aiuta a chiarire il focus del problema creato dai ko contro Messina, Melendugno e Roma.

La cronaca

L’Itas Trentino non può che riproporre il settetto che ha espugnato Viadana, composto dalla diagonali Monza – Lazda, Pamio – Giuliani, Marconato – Cosi con Ristori Tomberli libero. Le azzurrine, il cui settetto è molto più dinamico anche per lo spirito che anima il progetto federale, che ha come obiettivo non i risultati della squadra, iscritta ora in B1 ora in A2, ma la crescita delle singole atlete, iniziano la sfida con Asia Spaziano, scuola Anderlini Modena, palleggiatrice, Stella Caruso uscita dal Lunezia Volley, opposta; Martina Susio, altra giocatrice ex Anderlini, e Caterina Peroni, prodotto del Brescia Volley, schiacciatrici; Arianna Bovolenta, figlia dell’indimenticato Vigor e cresciuta nel VolleyRò, con Veronica Quero, scuola Fusion Venezia, centrali, mentre il libero è Alessia Regoni, sbocciata a Chieri.

Per capire da che parte tira il vento basta attendere il turno al servizio di Alice Pamio, che nonostante la mano sinistra fasciata riesce a scagliare i suoi siluri dai nove metri come se nulla fosse e raccoglie due ace consecutivi su Peroni, che valgono il 5-4. Sono due contrattacchi di Giuliani a lanciare le gialloblù sull’8-6 e una fast di Marconato a produrre il 10-7. Il Club Italia non demorde si riporta sotto con un errore di Giuliani, ma poi sbaglia anche Caruso e Marconato mura Susio, la più produttiva delle ospiti, ricacciandole a -4 (13-9). Anche questo vantaggio viene annullato da una serie di ottimi servizi della stessa Susio (ace, muro Peroni su Marconato e pipe della stessa Susio), ma le ragazze di Cichello non riescono a difendere la parità nemmeno per un attimo, perché l’Itas scappa via nuovamente con le battute di Pamio, combinate con un attacco e un muro di Lazda, finalmente protagonista, e un errore di Peroni (19-15). Questa volta non ci sono spazi di recupero per il Club, ci pensa Ladza a mettere a terra i palloni del 24 e 25-20.
L’attacco trentino prevale per 15-12, soprattutto grazie ai 13 punti del tridente di palla alta, mentre a muro finisce pari (2-2). Danno una piccola mano alle gialloblù anche gli ace (2-1) e gli errori (5-6).

Nel secondo set l’equilibrio dura poco. Già sul 5-2 per le padrone di casa, costruito con due attacchi di Cosi e un ace corto di Monza, il Club Italia comincia a traballare. L’errore di Susio del 7-3, la migliore delle azzurrine nel primo set, è significativo. Va nella buca Tosini, che subisce un muro da Marconato e poi sbaglia (subito sostituita da Peroni), mentre è Pamio a scagliare a terra la palla del pesante 13-7. Il problema delle ospiti è che non riescono ad avere ragione del muro e della difesa trentini, anche se nella fase centrale del set qualche palla break riescono a valorizzarla, portandosi fino al 14-12, anche grazie ad una calo di concentrazione dell’Itas, che poi però torna ad accelerare e non lascia più alcun break alle giovani avversarie, che anzi, prima del 25-18 finale, inanellano gli errori Quero, Solovei (entrata con il doppio cambio) e Bovolenta. A Trento basta che Ladza faccia il proprio e che Cosi muri Susio per il punto conclusivo.
L’enorme divario finale non è frutto dell’attacco, almeno in termini assoluti (14-13 per l’Itas), ma degli errori (3-8), prodotti in serie dal Club Italia, che fatica anche a muro (2-1) e al servizio (1-1).

La terza frazione diventa addirittura una formalità per l’Itas Trentino che trova sempre meno opposizione dall’altra parte della rete. Il Club Italia fatica moltissimo in ricezione e questo permette al muro trentino di sistemarsi sempre nel migliore dei modi: Lazda ferma per due volte quasi consecutive Tosini, che mette sul piatto pure un errore (7-4). L’ultimo colpo di coda delle ospiti arriva con un ace di Tosini su Pamio (8-8), poi il terzetto composto dalla stessa Pamio, da Lazda e da Cosi inizia a produrre punti in serie a muro e in attacco, portando il punteggio prima sull’11-8, poi sul 14-9, poi, con i servizi di Monza, sul 21-10. Il punto più spettacolare è probabilmente l’ace di Pamio del 23-11, una perfetto lungolinea da posto-5 a posto 1, che va ad infilarsi negli ultimi centimetri campo. Chiude tutto un mani e out di Giuliani: 25-12.
Non c'è partita in attacco, nel terzo parziale (13-6), per non dire del muro (5-0), che va sul velluto contro gli attacchi sempre uguali delle picchiatrici azzurre. Ladza va a segno ben 7 volte.

Il tabellino completo

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Autore
Andrea Cobbe
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