L'Ata ritrova Brugnara e trova il primo successo stagionale
Sette giorni dopo la scoppola incassata nel derby di Rovereto, la Studio 55 Ata Trento ha finalmente raccolto il primo successo della stagione. Il 3-0 (25-21, 25-19, 25-18) con il quale ha superato sabato scorso al PalaBocchi il Mandello è stato il frutto di un match che ha tenuto sempre in mano, anche perché le avversarie hanno fatto ben poco per mettere in difficoltà la squadra di casa. Decisivo, per i nuovi equilibri della squadra trentina, è stato il ritorno in campo di Jessica Brugnara, convinta, anche dalla situazione di emergenza creatasi dopo l’infortunio di Emma Landrini, a rimettere le scarpe da volley e tornare in azione, benché avesse più volte ribadito di avere altri progetti di vita. Il suo apporto non è stato fondamentale in termini numerici (6 punti totali con il 40% in attacco), ma lo è stato per dare credibilità al gioco al centro e quindi aprire nuovi spazi alle attaccanti di palla alta.
Nella prima frazione il buon inizio delle ospiti (3-5) è stato riassorbito da un buon turno al servizio di Tuller, che ha lanciato avanti l’Ata (7-5), capace poi di allungare fino al 10-6, il tutto grazie agli attacchi di Groff, un muro di Maines, un attacco di Depaoli e gli errori di Parodi. La reazione del Mandello non si è fatta attendere molto e si è appoggiata ai servizi della regista Scirea e a quelli di Esposito (un ace a testa), ma anche agli attacchi di Chiesurin (13-13). Un tocco acrobatico di Betti ed un esitazione della coppia Depaoli – Maines in difesa hanno poi lanciato le lecchesi sul 14-16, ma la loro spinta si è esaurita lì, perché poi una combinazione a vuoto fra Scirea e Redaelli, un primo tempo di Frassanella e altri due errori ospiti hanno cambiato le carte in tavola (19-17), così come due ace consecutivi di Tuller (21-17). Un altro, ace stavolta della neoentrata Russolo, ha poi messo al sicuro il set (24-21), chiuso da un errore di Chiesurin.
Nel secondo parziale vi è stato equilibrio fino al 9-9, poi la squadra lecchese è sembrata poter prendere in mano le redini della frazione, dato che si è portata sul 9-13 con i servizi della centrale Redaelli, combinati con una serie di punti della centrale Castoldi, che ha colpito con un primo tempo, uno smash e due muri su Groff e Depaoli. Poco dopo, però, tutto si è ribaltato e l’Ata è diventata padrona della scena: con i servizi di Ludovica Russolo si è infatti portata dal 10-13 al 16-13, sfruttando un attacco e un muro di Brugnara, due omaggi di Esposito e Parodi e un contrattacco di Depaoli. Dopo una serie di cambi palla l’ace di Tuller ha inaugurato un’altra serie di break point dell’Ata, portati in seguito da Maines con un muro e due attacchi (24-18). Il 25-19 lo ha portato Groff.
Nel terzo la squadra di Mongera è partita di gran carriera, sfruttando ancora i fondamentali base della fase break, ovvero servizio (altro ace di Tuller) e muro (a segno Groff e Frassanella), ma anche quattro errori di un Mandello sempre meno lucido. Il confortante 9-3 si è però lentamente tramutato in un meno rassicurante 12-11, con lo zampino della centrale Castoldi, ma l’aggancio non è mai riuscito. L’ennesimo ace di Tuller, gli attacchi e un ace della scatenata Groff (20-15) hanno poi messo in ghiacciaia set e match. Nel finale altri errori del Mandello hanno velocizzato la chiusura dell’incontro, decretata da un attacco di Depaoli (25-18).
Il tabellino completo
Poco ha potuto il Lagaris contro il forte Barzanò, che si è imposto per 0-3 (12-25, 12-15, 19-25) alle Fucine, sfruttando le grossissime difficoltà delle gialloverdi in attacco (17%), nonostante un’ottima ricezione. L’impressione è che senza qualche innesto di peso l’organico privato di Enei e Della Valentina non abbia alcuna chance di lottare per la salvezza.
Il tabellino completo