Juantorena: "Spero sia arrivato il mio momento"
Tre anni fa un esame antidoping lo metteva ko. Quindi due anni di assenza forzata dai campi per lui, per quell'Osmany Juantorena schiacciatore cubano che ormai da un anno si allena con Trentino Volley. Nel novembre dello scorso anno sono scaduti i termini della sua squalifica e da allora è in attesa di quel transfer della Federazione cubana che gli permetterebbe di tornare a giocare. Cuba però non vuole darglielo e tutto, probabilmente, si risolverà nell'arco di una decina di giorni quando si terranno nuovi incontri fra la Fivb e la Federazione cubana. O almeno così sperano in casa Trentino Volley, per poter così schierare il talento cubano nella prossima stagione. Noi l'abbiamo incontrato nel suo primo giorno di pre-ritiro con l'Itas Diatec.
Per lei la parola d'ordine è "speranza"?
"Tanta speranza, questa settimana penso e spero sarà quella decisiva per cercare di sistemare tutto. Ci saranno degli incontri, dei colloqui, spero si sistemi tutto ed intanto io mi alleno e confido entro la fine di agosto di ricevere una risposta positiva".
Quanto le manca il campo?
"Non riesco nemmeno a dirle quanto. Sono tre anni che non gioco, è indescrivibile la mia voglia di giocare. Solo il giorno in cui sarò in campo dimostrerò quanta voglia ho, lo farò vedere giocando quanto mi manca la pallavolo".
Cosa le è mancato della vita del pallavolista in questi tre anni?
"Mi è mancato tanto il campo, la partita. L'anno scorso ho guardato tutte le gare da bordo campo ed in alcuni momenti avrei voluto tanto entrare e dare una mano alla squadra, ma non potevo. Ora spero di poter aiutare questa squadra a vincere ancora. La società ha fatto tutto quello che era possibile fare per farmi giocare, io pure".
Manca solo un fax, un transfer.
"Ormai penso che non ci siano motivi per non darmi questo transfer. A novembre sarà un anno che la mia squalifica è scaduta, io sono un uomo libero e tante persone hanno lavorato tanto per farmi tornare in campo. Non credo ci manca niente, aspettiamo e vediamo come si risolveranno i prossimi colloqui".
Dopo due stagioni fermo ed un anno di allenamento si sente pronto a giocare?
"La prima cosa che voglio fare in campo è dimostrare che posso ancora a giocare a pallavolo e che la città di Trento, il coach e la società non hanno sbagliato ad avere avuto fiducia in me. Che non hanno sbagliato ad aspettarmi".
Le dà fastidio pensare che alcuni suoi connazionali scappati da Cuba come Poey e Portuondo possano già giocare liberamente e lei invece no?
"No, non mi dà assolutamente fastidio, il mio caso è diverso da loro. Loro sono scappati e non possono tornare a Cuba, io invece posso tornare a casa e muovermi liberamente. Sono due situazioni molto diverse. Anche questa estate sono tornato a casa, sono stato in vacanza con famiglia".
Soprattutto ora con Winiarski out tre mesi l'Itas spera in lei.
"Ho saputo dell'intervento di Michal e io voglio dare tutto quello che ho. Ma non per sostituire Winiarski bensì per fare al meglio il mio lavoro. La squadra è forte e non dipende da un solo giocatore, anche senza Winiarski riusciremo a fare bene".
Di sicuro una squadra che ha molte soluzioni con lei, Kaziyski, Winiarski e Vissotto.
"Stoytchev avrà tante soluzioni, è vero. Non dimentichiamoci mai di Vissotto, magari lo scorso anno ha iniziato con un po' di fatica ma poi fatto benissimo. Lui è l'opposto titolare e nella passata finale scudetto ha giocato una grande pallavolo. Io mi alleno per giocare, in che ruolo e quanto deciderà Stoytchev. Io pur di giocare posso fare anche il libero o l'alzatore. Il mio unico obiettivo è scendere in campo per dare il mio contributo a questa squadra".
A cosa può puntare l'Itas Diatec in questa stagione?
"Guardando la squadra questa è più forte di quello dello scorso anno. E' più tosta in ogni ruolo, possiamo fare anche qualcosa in più, fra Champions e Mondiale per Club. Non posso dire che vinceremo, ma sicuramente siamo una squadra che può lottare per vincere in tutte le competizioni. Ma dobbiamo metterci in testa che sarà durissima. Ci saranno tante partite e tante trasferte, ci sarà da combattere".
Anche perché cambiando alzatore...
"Non dovremo avere fretta. Ci vorrà almeno un mese dopo l'arrivo di Raphael per trovare con lui i giusti automatismi. Lui è un regista che mi piace, ci ho giocato contro una amichevole quando ero in Russia, è uno che spinge molto la palla ed in attacco potremmo essere una squadra molto veloce ed imprevedibile se la ricezione terrà bene".
Che campionato sarà?
"Con tante squadre forti come Cuneo, Macerata o Piacenza e tante buonissime squadre. Noi dovremo dimenticare di essere Campioni d'Europa, contro di noi tutti daranno l'anima e noi dovremo dare ancora di più. Dovremo lottare sempre e comunque, lavorando con la giusta mentalità".