L'azzurro che... separa: in Alto Adige è polemica
Tornano a galla i problemi etnici in Alto Adige. Il vicesindaco di Bolzano, Oswald Ellecosta, "falco" della Suedtiroler Volkspartei ha ripreso l’assessora comunale alla scuola, giovani e tempo libero nonchè collega di partito nella "stella alpina", Margarete Rottensteiner per aver indossato la maglia della nazionale italiana femminile di pallavolo.
Le azzurre, in collegiale a Laives (a sud di Bolzano), erano andate a far visita al Comune del capoluogo e l’assessora Rottensteiner nella foto di gruppo aveva posato con la maglietta bianca da gioco riportante gli autografi di tutte le giocatrici, il logo dello sponsor tecnico e la bandierina tricolore con sotto la scritta "Italia".
"Era libera di fare quello che voleva, non lo metto in dubbio, ma io me ne sarei ben guardato da fare una cosa simile - ha detto Ellecosta, già noto per aver inneggiato in varie occasioni al periodo nazista -. Non ha senso mettersi una maglia di uno Stato che non ci rappresenta e che impone ai nostri atleti di cantare l’Inno nazionale quando vincono medaglie ad Olimpiadi e Mondiali".
Su questa vicenda erano intervenuti gli Schuetzen (i tiratori scelti) nell’agosto 2008 quando hanno visto cantare l’Inno di Mameli ad Alex Schwazer sul podio dopo la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino. Spesso in Alto Adige si ripropone il tema di una nazionale locale (soprattutto per gli sport invernali) formata solo da atleti suditirolesi.
(tratto dal sito www.quotidiano.net)