Clamoroso! A1 da rifare, il Coni ripesca Pineto
Anche nella pallavolo irrompe, a gamba tesa, la "questione morale". Questa sera l'Alta Corte di Giustizia del Coni ha sentenziato la riammissione di Pineto in serie A1, dopo che la Fipav l'ha trovata colpevole e dopo che la Lega l'aveva estromessa dalla serie A ripescando Forlì, ultima delle retrocesse e società con i conti a posto. Ora, invece, con questa sentenza del più alto organo di giustizia sportiva italiana Pineto torna in A1 che, di fatto, viene ampliata a 15 squadre. Una cosa che, di conseguenza, porta a 20 giorni esatti prima dell'inizio del campionato a dover ridisegnare tutto: calendari, retrocessioni e promozioni dalla A2, planning... Tutta la A1 progettata in questi mesi deve essere ora rovesciata come un calzino. Perché? Riassumiamo la storia per chi se ne fosse persa qualche puntata. Nell'estate del 2008 Pineto, fresca di retrocessione dalla A2 alla B1, compra da Milano il titolo sportivo di A1 concordando il pagamento dello stesso titolo ed i debiti dei lombardi (stipendi non saldati, fornitori da pagare, ecc....) in nove tranche. Dopo due di queste nove tranche, ad A1 scorsa in corso, Pineto afferma di non poter più far fronte ai pagamenti mancanti. Sul campo la squadra di D'Orazio si salva con merito, Forlì retrocede ma protesta sin da subito. "Perchè una squadra che non ha i requisiti per partecipare alla A1 ci gioca ancora" la domanda degli emiliani? La Fipav squalifica per nove mesi il presidente abruzzese Benigno D'Orazio, avvocato, il quale può però vantare una ottima conoscenza della materia tanto che il Tribunale di Teramo nei mesi scorsi ha emesso una sentenza che, di fatto, protegge Pineto non permettendo alla Lega di usare per saldare i debiti con Milano la fidejussione che ogni società deve versare iscrivendosi. Questo ombrello sfruttando bene i cavilli delle leggi è sufficiente oggi per il Coni: Pineto, anche se non ha completato il pagamento del titolo sportivo e degli stipendi di Milano, può giocare in A1. Il rischio "etico" è che si crei, così, un pericoloso precedente, in un mondo come quello del volley italiano dove già tantissime (troppe...) società promettono e poi non pagano. Ovvero che basta usare a dovere i "codicilli" legislativi e si può non pagare chi, di fatto, deteneva un diritto. Una cosa che rischia di far saltare il banco anche sul principio stesso di diritto sportivo. Insomma, un bel papocchio.
La cosa più concreta e reale è il fatto che ora la Lega di Diego Mosna dovrà ridisegnare tutto: calendari ed appuntamenti dell'anno prossimo, per farci stare anche Pineto. Quello che accadrà più avanti, si vedrà.
Di seguito il comunicato emesso nella serata di oggi dal Coni.
L’Alta Corte di Giustizia Sportiva, riunita oggi al Foro Italico, in merito al ricorso proposto dalla Pallavolo Pineto Dilettantistica S.r.l nei confronti della Federazione Italiana Pallavolo, della Lega Pallavolo Serie A maschile e della Yoga Volley Forlì s.r.l., avverso la decisione della Corte di Appello Federale FIPAV (n. 54 del 27 luglio 2009) nonché delle decisioni del Giudice di Lega del 20 luglio 2009 e della decisione della Commissione Ammissioni Campionati Lega A del 13 luglio 2009, di non ammissione al Campionato di Serie A1 maschile, ha accolto il ricorso.