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La Diatec saluta la Champions League: Golden Set a Mosca

La Trentino Diatec saluta l’Europa nel primo turno ad eliminazione diretta della 2013 CEV Volleyball Champions League. Alla squadra Campione del Mondo non è infatti riuscita l’impresa di vincere sia la gara ufficiale sia il golden set nel ritorno dei Playoff 12 contro la Dinamo Mosca, fermandosi al brillante 3-0 della partita regolare. Ai russi stasera al PalaTrento è quindi bastato imporsi solo nel periodo di spareggio per guadagnarsi quindi il diritto di passare al turno successivo, dove sfideranno i connazionali dello Zenit Kazan per merito soprattutto del successo al tie break ottenuto otto giorni fa in Russia.

Un attacco di Matey Kaziyski contro la Dinamo Mosca
Un attacco di Matey Kaziyski contro la Dinamo Mosca

Per la Trentino Volley si tratta della prima eliminazione senza giungere alla Final Four, traguardo sempre centrato nelle precedenti partecipazione al massimo trofeo continentale. La delusione per aver solo sfiorato una storica rimonta non cancella però il calore con cui oltre 3.500 spettatori stasera hanno sostenuto al PalaTrento la squadra, la voglia di lottare sino all’ultimo mostrata dai gialloblù e la grande prestazione messa in mostra nel complessivo 3-1. Fattori da cui ripartire in vista del rush finale di stagione, con tutte le attenzioni che ora verranno concentrate sulla corsa allo scudetto.
Il match regolare ha visto la Trentino Diatec dominare la scena con una grande prova in attacco (64% di squadra) e un servizio sempre affilato (7 ace); fondamentali che hanno messo alle corde la Dinamo in cui solo Kruglov, decisivo anche nel parziale di spareggio, ha saputo replicare colpo su colpo. Le buone prove di Juantorena (alla fine mvp con 16 punti ed il 76% in attacco) Kaziyski (tre ace ed il 60%) e Stokr (14 punti con il 55%) sono state però annullate dal golden set, in cui i russi hanno ritrovato il servizio e il muro oltre ad un opposto sempre incisivo nei momenti caldi.
La cronaca del match. I due allenatori non offrono sorprese negli starting six; Stoytchev ripropone il sestetto tipo mentre Cheredink, vista il perdurare dell’assenza di Veres, ripropone Markin nella diagonale di posto 4 completata da Kurek. Il PalaTrento offre uno splendido colpo d’occhio (oltre 3.500 spettatori) e prova spingere la propria squadra sin dall’inizio che si esalta con muro (Birarelli) e battuta (Kaziyski) portandosi immediatamente sull’8-6. Dopo il primo time out tecnico è ancora il capitano a picchiare come un fabbro dai nove metri (altri due ace) che permettono ai gialloblù di firmare il +4 (10-6). La Dinamo, con Kruglov spesso a segno, prova a riavvicinarsi (13-11), ma Trento con Djuric (muro su Kurek) riparte di nuovo (16-12 e poi 17-12) anche grazie ad un block di Raphael su Markin. Lo strappo è troppo netto e i russi, pur volenterosi (19-16), non possono fare più nulla perché la squadra di Stoytchev mette il pilota automatico in cambiopalla e torna a graffiare in fase di break dove raccoglie un paio di errori degli ospiti (23-17). Si cambia campo sul 25-19.
La Trentino Diatec non perde il ritmo in avvio di secondo parziale e si porta immediatamente sul 7-3 grazie ad un ace di Birarelli e ad altri due break point di Stokr. Mosca non ci sta e con Kruglov e Grankin (ace) si rifà sotto (8-7). La nuova accelerazione dei padroni di casa arriva dagli attacchi di Kaziyski e di Juantorena (13-9), bravi poi a garantire la continuità in cambiopalla per giungere sino al 16-13. Stokr in attacco viaggia su livelli altissimi e permette agli iridati di issarsi sino al 22-18 (time out Cherednik) dopo che Kurek aveva provato a ricomporre lo strappo (19-17). Nel finale la Dinamo stacca la spina e Trento ne approfitta per chiudere sul 25-18 con Juantorena.
Cherednik nel terzo set propone Shchadilov al posto di Kurek e dopo pochi scambi anche Bezrukov in vece di Grankin; Trento nel frattempo ha già messo diversi break point da parte (7-2) sfruttando la grande vena di Juantorena e di Djuric (muro ed attacco). Sul 13-4 con l’italo-cubano grande protagonista la frazione è di fatto già senza più ragione di essere, visto che l’allenatore russo applica un turnover piuttosto cospicuo permettendo ai gialloblù di prendere sempre più margine (17-8, 21-8) sino al conclusivo 25-12 in un parziale davvero privo di storia.

Nel golden set Mosca si riprende e scappa sul 2-4 (Kruglov e muro di Markin su Kaziyski); il distacco aumenta quando Kaziyski attacca out e Krivets trova un ace (3-7). Trento ha ancora tante energie nervose addosso e con due muri (Raphael e Juantorena) arriva sino al 7-8 (time out Cherednik). Con il servizio, sempre affilato in questo periodo di spareggio, i russi ripartono (9-12, time out Stoytchev) e chiudono con Markin sul 12-15 ammutolendo il PalaTrento.
“Sapevamo che conquistare la qualificazione passando per il golden set ci esponeva ad un rischio grandissimo e così è stato - ha spiegato Radostin Stoytchev in mixed zone al termine della gara - . E’ il parziale che si decide soprattutto per mano della fortuna e Mosca lo è stata più di noi ma va anche detto che bisogna provocarla la buona sorte e noi in quel caso non siamo stati in grado di farlo limitandoci ad aspettare gli errori degli avversari che in questo caso non sono arrivati. Merito quindi alla Dinamo che è stata più brava e più scaltra di noi. Sino al golden set avevamo giocato una partita molto convincente in tutti i fondamentali, ritrovando quel piglio che avevamo avuto negli ultimi tre mesi. Non è però bastato e dobbiamo accettarlo”.

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