Verso la finale: i punti di forza di Trento e Piacenza
Al PalaTrento tutto è pronto per gara-1 di finale dei playoff scudetto, tutto è pronto per tornare ad una formula che era stata abbandonata per tre stagioni a favore del V-Day. A giocarsi il titolo attraverso una serie di partite ospitate ora dall'una ora dall'altra contendente sono le stesse due squadre che avevano dato vita alle ultime due finali tricolori disputate con questa modalità, ovvero Itas Diatec e Copra Piacenza. Si riparte, quindi, da quel beffardo finale del 17 maggio 2009, quando Trento si trovò con tre opportunità per passare da 13-11 a 14-11 nel tie break, per poi finire sconfitta 13-15. I superstiti di quell'incontro sono pochi: Stoytchev, Kaziyski, Bari e Birarelli da una parte della rete, il solo Zlatanov dall'altra. In maglia bianca, allora, c'erano Grbic al palleggio, Vissotto opposto, Winiarski in posto-4, Piscopo al centro. Le precarie condizioni dello schiacciatore polacco, che arrivò a gara-5 con una spalla inservibile, poi operata, costrinsero la squadra trentina ad alternarlo con Della Lunga aprendo anche l'opportunità a Riad di giocare alcuni punti in prima linea al posto di Piscopo. Un'alchimia tattica che diede ottimi frutti in gara-4 a Piacenza, ma che alla lunga non resse in gara-5. Ma questa sarà un'altra storia.
In attesa di vedere le due regine dei playoff 2012-2013 scendere in campo, possiamo cominciare a giocare la sfida a tavolino attraverso i numeri, che ci aiutano se non a prevedere ciò che accadrà, quanto meno a descrivere ciò che è già accaduto.
Numeri di squadra: nei playoff il balzo in avanti di Piacenza
Cominciamo da una dato particolarmente interessante: le graduatorie di squadra della regular season e quelle dei playoff ci descrivono due Piacenza dal valore completamente diverso. Nelle 22 giornate di avvicinamento alla fase finale la Copra appare quinta per qualità dell’attacco (12,4 per set) e per il numero medio di ace per set (1,4) all’interno di ranking dove l’Itas Diatec è prima in con valori di 13 e 1,6; la Copra è penultima davanti a Modena per la qualità della ricezione (5) laddove Trento è ottava con 5,4, e prima per numero di muri (2,9 per set) con Trento sesta a 2,5. Se però prendiamo in esame i due turni di playoff cambiano molte cose: in attacco il 12,4 diventa un 13, che vale alla squadra emiliana il primo posto assoluto (l’Itas è terza a 12,4); in battuta gli ace lievitano addirittura a 2,2 per frazione, una cifra dalla quale sono lontanissime le altre contendenti (contro 1,1 dell’Itas, solo quinta); in ricezione la Copra rimane penultima sempre davanti a Modena (5,35) con l’Itas seconda a 6,29; a muro Zlatanov e compagni sono quinti con una media di 2,4 per frazione, l’unico dato calato rispetto alla regular season, mentre i campioni del mondo sono secondi a 2,6. Il dato eloquente è dunque che i ragazzi di Monti nelle ultime settimane sono stati i migliori in attacco e in battuta, anche grazie alla qualità di gioco di De Cecco.
Numeri di squadra: alcune sorprese al centro della rete
Il primo dato da mettere in evidenza, se ci concentriamo sulle individualità, riguarda le caratteristiche di gioco delle due formazioni. Piacenza viene considerata, non senza buone ragioni, una squadra che valorizza al massimo i centrali, traendo da essi il massimo possibile per poter alleggerire il peso che grava sul terzetto di palla alta, composto da tre giocatori di 40, 37 e 34 anni. Ebbene, nei 20 set disputati nel corso dei playoff da Piacenza Holt e Simon hanno ricevuto il 20,2% dei palloni usciti dalle mani di De Cecco, una proporzione significativa, ma non eclatante, tanto che (e questo è il dato più curioso) una squadra nota per la propria forza nel gioco di palla alta come L'Itas Diatec vanta un valore addirittura più alto: Birarelli e Djuric, infatti, hanno ricevuto il 21,9% dei palloni serviti da Raphael. Questo per sottolineare che la vera forza di Simon e Holt non è stata tanto nel numero di punti che hanno conquistato con i primi tempi, quanto nella loro capacità di catalizzare su di sé le attenzioni del muro, liberando così i tre di palla alta. È un gioco psicologico, più che tecnico, insomma, dato che i numeri dimostrano che il cubano e l'americano devono essere marcati, ma non certo più di quanto non si faccia con Birarelli e Djuric. I due posti-3 trentini, inoltre, oltre ad avere attaccato più dei colleghi biancorossi, lo hanno fatto pure con percentuali più elevate e anche questo smentisce la vulgata che vuole Simon inarrestabile quando tocca il pallone: le percentuali dei playoff ci dicono infatti che il migliore del lotto in attacco è Djuric (74,4%), seguito da Birarelli (69%), Simon (67,9%) e Holt (60,9%).
Numeri individuali: i centrali piacentini micidiali al servizio
Dove davvero fanno la differenza, i centrali di Piacenza, è dalla linea dei nove metri. Holt è il giocatore che ha conquistato il maggior numero di ace, nei playoff, sia in termini assoluti (15), sia in termini relativi (media 0,75 a set), seguito da Ngapeth e Klapwijk (0,61 la loro media, con 11 ace) e dal compagno di squadra Simon (media 0,6 con 12 ace). Dietro ci sono Sokolov, con la media di 0,56 (10 ace), Zaytsev, con la media di 0,54 ace per set (13 in totale), Kaziyski con la media di 0,5 (7 ace) e Fei con la media di 0,45 (9 ace). Il dato viene riaffermato anche da un'analisi fatta sul numero di servizi scagliati verso il campo avversario dai singoli giocatori: più elevato è il loro numero più alto è il numero di break point che la squadra conquista nella rotazione. Ebbene, anche qui, troviamo i due centrali piacentini ai vertici della graduatoria: Holt, che a questo punto dobbiamo considerare il miglior battitore del nostro campionato, porta alla Copra una media di 5 break point per set, distaccando nettamente quattro giocatori quali Simon, Juantorena, Birarelli e Kaziyski (4,1). In questo caso l'analisi si è concentrata sulle due sole finaliste. Al sesto posto c'è il turno al servizio di Stokr (3,9), seguito da vicino da Raphael (3,8) e Fei (3,6). Infine ecco Papi e De Cecco (3,4), Zlatanov (3,2) e Djuric, ultimo della lista.
Numeri individuali: in ricezione la chiave è Kaziyski
Per quanto riguarda la seconda linea, spicca il rendimento di Davide Marra, il libero di Piacenza, che vanta il maggior numero di ricezioni perfette dei playoff (3 per set) insieme al vibonese Kaliberda. Il primo giocatore che ci interessa, dietro a lui, è a sorpresa Matey Kaziyski, ottavo assoluto con 2,29 tocchi perfetti per set, poi troviamo Andrea Bari 13° (1,86), Osmany Juantorena 17° (1,64), Samuele Papi 19° (1,53) e Hristo Zlatanov 33° (0,65). Questi valori mutano, e non poco, se consideriamo invece la media ponderata, che tiene conto anche degli ace subiti e dei tocchi negativi: in questo caso svetta Papi (7° assoluto), davanti a Juantorena (12°), Marra (18°), Kaziyski (19°), Bari (24°) e Zlatanov (29°). Il re, in questo caso, è Salvatore Rossini (Latina).
Numeri individuali: in attacco Zlatanov e Juantorena davanti a tutti
Per quanto attiene al pacchetto di giocatori di palla alta il vertice della graduatoria è occupato da Hristo Zlatanov (media playoff 51,7%) con un leggero vantaggio su Juantorena (51,3%). I due staccano Stokr (47,1%), Kaziyski (45,8%), Fei (45,3%) e Papi 45,1%. Dei centrali abbiamo già detto sopra. In termini assoluti, nella classifica sorprendentemente guidata da Goran Maric (5,23 punti per set in attacco nei playoff), seguito da Ivan Zaytsev (3,87 punti per set) e Tsvetan Sokolov (3,66), fra i giocatori che ci interesano il primo è Alessandro Fei, che in attacco viaggia ad una media di 3,15 punti per frazione, seguito da Zlatanov (3,10), Stokr e Juantorena (2,93), Kaziyski (2,71), Djuric (2,29), Simon (1,90), Papi (1,85) e Holt (1,40).
Numeri individuali: a muro è una sfida fra Holt e Djuric
Infine il muro. Anche qui non possiamo che affidarci alle medie per set, per scoprire che il migliore, nei playoff, fino ad ora, è stato il vibonese Simone Buti (0,83), seguito dal piacentino Holt (0,75), dal trentino Djuric (0,71), dal terzetto maceratese composto da Podrascanin (0,67), Savani (0,58) e Stankovic (0,58). Vicinissimi troviamo Birarelli (0,57) e Simon (0,55), poco dietro ai quali si piazza Stokr (0,50), uno dei migliori opposti in questo fondamentale.