Oggi l'ultima finale scudetto: Itas e Copra ai raggi X
Ci siamo, nello spazio di due ore, forse meno, Itas Diatec e Copra Piacenza si giocheranno lo scudetto 2012-2013. Dopo quattro partite giocate nello spazio ravvicinato di due settimane, le due formazioni sanno tutto l'una dell'altra. Questo non impedisce, come abbiamo visto fino ad ora, che ogni incontro segua linee guida assai diverse da quello precedente. In questo tipo di sfide l'aspetto emotivo incide infatti sul comportamento dei giocatori e delle squadre molto più della tecnica e della tattica, facendo sovente saltare per aria ogni schema ed ogni ragionamento a tavolino. È il bello e il brutto di questo sport, dove pochi dettagli possono cambiare completamente il corso di una partita e, in questo caso, di un campionato.
Ora siamo alla resa dei conti, alla quale la squadra di Stoytchev arriva purtroppo priva del suo regista titolare, seguendo una tradizione poco felice, quella delle assenze pesanti nei playoff, cominciata nel 2004 quando la squadra di Prandi vi arrivò dopo aver vinto la regular season priva di Bernardi, Sartoretti e Kazakov, proseguita nel 2009 quando Winiarski fece solo presenza a causa di una spalla lesionata in gara-5 contro Piacenza, poi nel 2010 quando Raphael si fratturò una mano già nei quarti finale contro Verona ed infine nel 2012 quando Juantorena divenne inservibile nell'ultimo e decisivo set del V-Day contro Macerata. Dunque una difficoltà in più per i trentini, che però stavolta possono almeno contare sul fattore campo. Sintini, sia ben chiaro, non è l'ultimo arrivato, è un "secondo" che ha già giocato due finali scudetto (con le maglie di Perugia e Macerata) e sa calarsi in questo tipo di soluzioni, ma non ha certo il controllo della squadra che vanta il brasiliano. Stoytchev lo ha usato pochissimo nel corso della stagione e adesso questa scelta potrebbe costare molto.
Più di tante chiacchiere a illustrarci i temi tecnici della sfida di domani ci aiutano i numeri. Quelli complessivi, che riassumono quattro incontri, e più degli altri aiutano a farsi un'idea generale di quanto accaduto fino ad ora.
COSÌ IN ATTACCO: JUANOTRENA E ZLATANOV SOPRA LE RIGHE
In attacco, nelle quattro sfide finora giocate, Trento vanta una percentuale complessivamente più alta: 53% contro il 48% di Piacenza. Spacchettando questo dato, scopriamo che in posto-2 Stokr viaggia con numeri relativi (47%-43%) e assoluti (54 punti a 51) migliori di Fei. Per quanto riguarda gli schiacciatori, se guardiamo le percentuali comanda Juantorena (54%), davanti a Kaziyski e Zlatanov (51% per entrambi) e Papi (35%), se invece ci concentriamo sui punti conquistati in attacco ecco che Zlatanov (50) svetta su tutti, anche sugli opposti, davanti allo stesso Osmany (41), a Kaziyski (37) e Papi (20). Al centro della rete massimo delle percentuali per Simon (73%), che dilaga anche per quanto riguarda i punti realizzati (29). Dietro ci sono Djuric (67% e 18 punti), Birarelli (63% e 19 punti) e Holt (55% e 17 punti).
Focus a parte merita l'analisi sul numero di muri subiti: a sorpresa chi ne ha incassati di più è fino ad ora Juantorena (12), davanti a Fei (10), alla coppia Stokr - Kaziyski (9) e a quella composta da Zlatanov e Papi (8). Se si considera che il capitano della Copra ha attaccato più palloni di ogni altro giocatore (98), si comprende meglio la sua efficienza.
COSÌ IN RICEZIONE: JUANTORENA IN DIFFICOLTÀ, BENE BARI
Spostando la nostra attenzione sulla seconda linea, le percentuali migliori sia per tocchi perfetti sia per tocchi positivi sono appannaggio di Andrea Bari rispettivamente con il 63% e il 53%. Sul primo fronte lo seguono Marra (55%), Papi (54%) e Kaziyski (51%), con Juantorena sorprendentemente quarto (45%). Sul secondo lo seguono Marra (44%), Papi (42%), Kaziyski (36%), Zlatanov (34%). Juantorena (32%) è addirittura ultimo dei sei titolari per tocchi perfetti.
In quanto ai valori di squadra, anche qui l'Itas Diatec la spunta su Piacenza con un 52% di tocchi positivi contro il 48% e con un 39% di tocchi perfetti contro il 38%.
COSÌ IN BATTUTA: JUANTORENA E HOLT FANNO LA DIFFERENZA
Dalla linea dei nove metri i re sono Juantorena e Holt. Il secondo la spunta, per un punto, per numero di ace (11 contro i 10 di Osmany), il primo comanda nettamente per quanto riguarda il numero di break point procurati alla propria squadra (36 contro i 21 di Holt). Dietro a questi due giocatori, ben distanziati, ci sono gli altri: per numero di ace seguono Simon (6), Kaziyski, Stokr e Djuric (5), De Cecco e Fei (4); per numero di break point Raphael, Stokr e Fei (22), che dunque hanno fatto anche meglio di Holt, poi ecco Simon e De Cecco (16), Djuric e Zlatanov (15), Birarelli (14) e infine Kaziyski (13), un po' deludente sotto questo profilo.
Per quanto riguarda i numeri di squadra, è interessante notare che se Piacenza ha realizzato più ace (30 contro 28), ha però conquistato un numero nettamente inferiore di break point (101 contro 125 della Trentino Volley), a dimostrazione del fatto che il punto diretto, quando si batte, non è tutto.
COSÌ A MURO: I CENTRALI TRENTINI SVETTANO, JUANTORENA A DIGIUNO
In questo aspetto del gioco il maggior numero di punti spetta a Birarelli e Djuric (9 block a testa in quattro partite), seguiti da Kaziyski, De Cecco, Simon ed Holt (6), poi da Raphael (5), infine da Fei, Zlatanov e Papi. Clamoroso lo zero alla voce Juantorena: il cubano non ha ancora conquistato un solo punto a muro nelle quattro partite contro la Copra. I numeri di squadra mandano in assoluta la parità la contesa: 32 muri per parte.