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La Energy si sveglia ad un passo dall'eliminazione

Sulla carta, delle quattro sfide proposte dai quarti di finale di Coppa Italia, quella fra Energy T.I. Diatec e Copra Piacenza avrebbe dovuto essere la meno equilibrata, vuoi per le posizioni di classifica (prima contro ottava), vuoi per il 3-0 del giorno di Santo Stefano, vuoi perché la squadra emiliana nel frattempo aveva perso un altro pezzo da novanta come Vermiglio. Invece per quasi un'ora di gioco chi ha dominato il campo sono stati i vecchietti terribili di Andrea Radici, che hanno giocato con la spensieratezza di chi non ha nulla da perdere, cavando il meglio da ciascuno dei sette mandati in campo. La squadra di Stoytchev ci ha impiegato due set a mezzo a capire che stava per essere sbattuta fuori dalla Coppa Italia prima ancora di cominciare a giocarla e ha reagito quando ormai aveva un piede e mezzo fuori dalla final four, rimediando un 3-2 che da una parte suona come l'ennesima prova di carattere di Zygadlo e compagni, dall'altra come la conferma che questa squadra non può permettersi di sottovalutare nessun avversario, perché vince solo se gioca con la massima determinazione.

Primo set (24-26), dopo un buon inizio Trento si perde
La gara inizia con due varianti rispetto a quella di undici giorni prima, entrambe dalla parte di Piacenza: rientra il libero Mario Junior, alternandosi con Marra (il primo riceve, il secondo difende), in regia c'è il portoghese Tavares al posto del ramingo Vermiglio, che ha raggiunto l'Iran. Un ace di Poey su Colaci (3-3) preannuncia bufera, ma fino al 7-4 nessuno ha motivo di preoccuparsi. Poi la gara cambia, perché Kaziyski finisce in una buca, sbagliando un secondo attacco e subendo un ace, poi un muro per mano di Poey, subito dopo un ace di Ostapenko. La Energy è sotto di due e continua a produrre errori in attacco (Lanza e Solé), poi ancora in battuta (Lanza e Nemec), poi ancora con Kaziyski in attacco. Il cambio palla, per la verità, tiene e una bella battuta di Lanza chiusa con uno smash da Kaziyski, unita ad un ace di Solé su Papi tengono a galla la squadra di Stoytchev, che però stavolta perde la volata finale: l'attacco di Papi in diagonale (22-24) e l'ace di Massari su Lanza (24-26) risultano decisivi.
I numeri - Pesano i 3 errori in attacco di Kaziyski e i 4 ace della Copra, che vanificano le migliori percentuali della Energy T.I. in attacco (50% - 48%) e ricezione (58% - 50%). A muro entrambe combinano poco: 1-2. Nemec chiude con 0 punti all'attivo.

Secondo set (19-25), la squadra di Stoytchev subisce dall'inizio alla fine
Dopo il cambio di campo tutti si attendono la reazione trentina, che però non arriva. Rincuorata dal successo nel primo parziale, Piacenza migliora ancora la propria qualità di gioco, giovandosi di una ricezione precisa e degli assist di Tavares, ai quali il muro di casa non riesce a prendere le misure, palloni alti e morbidi, che danno il tempo ai vecchietti terribili Papi e Zlatanov di scegliere le traiettorie migliori con la complicità del muro della Energy, che arriva tardi o lascia ampi spazi in diagonale. Tavares trova anche l'ace del 4-6, poi la ricezione lunga di Kaziyski (contrattacca Papi), un altro errore del numero uno bulgaro e una ricostruzione in primo tempo di Ostapenko. Sul 5-9 la situazione è già compromessa e non cambia più, perché Zlatanov e Poey non sbagliano un attacco da cambio palla, ad eccezione di quello che regala il 13-15 alla Trentino Volley, unico break point gialloblù della frazione. Il finale è tutto dell'opposto cubano. Stoytchev prova a inserire prima Burgsthaler per dare una mano ad un muro agonizzante (sul 6-9), poi Fedrizzi per Kaziyski (sul 14-19), ma cambia poco o nulla.
I numeri - Piacenza chiude con il 61% in attacco e ben 4 ace, contro 0 della Diatec. Zlatanov firma un 86% in attacco, mentre Kaziyski si ferma a 0 su 6. Piange ancora il muro di casa, che non va mai a segno.

Terzo set (37-35), la Energy T.I. si salva ad un passo dal tracollo
Dagli altri campi le big stanno facendo il proprio dovere, si va verso tre 3-0 per Perugia, Modena e Treia, al PalaTrento invece la capolista continua a incedere con mille difficoltà. La buona partenza (3-1 con un rarissimo muro di Solé) trentina viene soffocata da uno Zlatanov che non accenna a calare, suo il contrattacco del 7-7, da un doppio passaggio a vuoto di Kaziyski, che sbaglia e poi viene murato da Tavares (9-10). Poi ancora sofferenza: Zygadlo commette invasione per tenere in gioco una ricezione lunga, Zlatanov mette a terra due pipe che valgono altrettanti break e sul 12-16 poco o nulla dà speranza alla Trentino Volley, ancora infilata da un break quando Alletti mura Solé al centro della rete. Sul 14-19 la Energy sembra spacciata, quando Kaziyski dà segni di vita attaccando per il 16-19. In campo, dal 13-17, c'è Nelli per Nemec, che non stava giocando male, ma non aveva sin lì fornito alcun apporto a muro e al servizio. Si arriva sul 20-23 e i tifosi piacentini già pregustano un bel viaggio a Bologna, dove lo scorso anno festeggiarono la conquista della Coppa Italia. Poey commette un errore in attacco e Zygadlo subito dopo lo mura, riaprendo un pertugio, ma sul 22-24 la Copra ha due match balla disposizione: il primo lo annulla un attacco di Lanza, il secondo anche, ma solo dopo che Colaci abbia compiuto un capolavoro coprendo un muro imperioso di Ostapenko su Solé. Il miracoloso 24-24 riscalda il pubblico. Piacenza si guadagna altri tre match ball, annullati da due battute sbagliate e da Kaziyski, poi Nelli indovina l'ace su Mario Junior, aprendo il ciclo dei set ball trentini. La Copra ne annulla otto con tanti primi tempi e con un immenso Zlatanov, dall'altra Kaziyski e Lanza portano cambi palla su cambi palla su cambi palla fino al 36-35, quando Zlatanov, chiamato all'ennesimo miracolo commette invasione di piede attaccando la pipe: è 37-35.
I numeri - Piacenza attacca (63% contro 60%) e riceve (75% contro 72%) meglio, ma subisce un muro in più e l'unico ace del set. Zlatanov e Papi si superano (16 su 25), ma non basta. Trento attacca al centro appena 4 palloni su 40.

Quarto set (25-21), la squadra trentina finalmente decolla
Dopo aver toccato con mano l'eliminazione, la Diatec parte con piglio deciso in questa frazione, ritrovando confidenza con il muro. Birarelli ferma Zlatanov (3-1), poi Nelli piazza tre battute al fulmicotone su Papi e Zlatanov, propiziando il 5-3 (attacco di Kaziyski), il 6-3 (primo tempo di Birarelli) e il 7-3 (muro di Kaziyski su Poey). La Copra non ci sta a lasciare il campo all'avversario e si riporta in parità con due ace di Zlatanov (8-8), poi però regala due break a Trento grazie ad un ace di Birarelli su Papi e un incredibile bagher scagliato sul soffitto da Tavares. L'ace di Lanza (14-10) sembra chiudere i giochi, ma Radici si gioca la carta Massari al posto di uno stanco Papi e il numero-9 sfodera tre ottime battute ingestibili per il cambio palla di casa, che regala due errori con Lanza e Nelli e la parità sul 14-14. Per fortuna della Energy T.I. in questa frazione c'è il muro dei tempi migliori a intervenire quando serve, così blocca Zlatanov prima con Kaziyski e poi con Birarelli (18-16). Nel finale Solé si ritaglia un po' di gloria con due battute al fiele su Massari, che non riesce a gestirle: errore di Tavares e primo tempo di Birarelli per il 25-21 che demanda al tie break il compito di stabilire chi andrà a Bologna.
I numeri - L'attacco trentino surclassa quello piacentino (61%-48%), così come il muro (4-1). Zlatanov precipita all'11% in attacco, anche a causa della pessima ricezione della Copra (32% le positive, 9% le perfette).

Quinto set (16-14), è battaglia fino all'ultimo respiro
Anche se la Diatec in questa stagione non ha perduto un solo tie break, stavolta diventa difficile fare pronostici, anche perché Piacenza parte sparata (0-3) grazie a Zlatanov e Poey. La fortuna della Energy T.I. è quella di riuscire a rientrare subito grazie ai servizi di Solé (10 break point per lui nel match) combinati con gli attacchi di Lanza e Kaziyski, ai quali Zygadlo serve palloni su palloni lasciando da parte centrali e opposto (Nelli). Birarelli sbaglia un attacco e una difesa prima di Colaci e poi di Nelli porta un punto che ha del miracoloso, perché ferma l'avversario a -1. Sul 10-11 è ancora il servizio di Solé a portare un break (staffilata di Kaziyski), ma il primo match ball è comunque della Copra, che sul 13-14 mura imperiosamente Solé, ma mentre sta per esultare Colaci recupera in copertura il pallone poi affidato alle mani d'oro di Lanza, che lo infila in mezzo al muro per il 14-14. A questo punto Kohut commette invasione in attacco e Zygadlo ferma Poey con un muro che chiude un match da cuore in gola.
I numeri - La Diatec riceve molto meglio della Copra (77% contro 57%), ma traduce solo in parte questa superiorità (57%-52% in attacco). Spicca il 71% in attacco di Kaziyski, ancora di più l'86% di Lanza, mentre Nelli non riceve nemmeno un pallone (forse era opportuno inserire Nemec ad un certo punto). Non si registrano ace e l'unico muro è quello finale di Zygadlo.

Autore
Andrea Cobbe
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