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La Dynamo espugna il PalaTrento, la Energy TI cade con onore

Cominciamo subito con il dire che quanto si è visto ieri sera al PalaTrento non può stupire più di tanto. La Dynamo Mosca appartiene a quella generazione di formazioni russe che negli ultimi dieci anni sono via via rafforzate, fino a dominare la scena internazionale. Non c'è il suo nome nell'albo d'oro della Champions League (vi appare quello del Kazan tre volte, di Belgorod e Novisibirsk una), ma la sua struttura è fatta per giocarsela alla pari con quel tipo di corazzate, che in Europa solo la Trentino Volley ha saputo mettere in riga negli anni passati. Una Trentino Volley diversa da questa, più esperta, più talentuosa e, ovviamente, più costosa.
Quindi il fatto che Grankin e compagni abbiano vinto per 3-1 al PalaTrento la gara di andata della finale di Coppa Cev, ipotecando il successo finale, e abbiano violato dopo oltre un anno un palazzetto che in questa stagione è stato tabù per tutte le avversarie, rientra nella logica delle cose. Certo, lo sport non è matematica; certo, questa Energy T.I. ha dimostrato di sapersi continuamente migliorare; certo, il fattore PalaTrento avrebbe potuto colmare il gap. Ma non è andata così, perché i russi ieri sera hanno disputato una partita impeccabile, soprattutto in attacco e in difesa, dove hanno recuperato palloni su palloni, sfibrando i martelli trentini, già logorati dalla sfida contro l'altissimo muro biancoblù. E perché nelle loro file gioca un signore chiamato Pawel Kruglov, opposto del 1985, al quale la Energy T.I. non hai saputo prendere le misure. Si è anche capito, così, come mai Ivan Zaytsev in questo team non metta piede in campo. Una situazione incredibile vista dall'ottica di un club italiano.

Una pipe di Berezhko, decisivo nella prima parte del match
Una pipe di Berezhko, decisivo nella prima parte del match

Primo set (23-25), fatale l'avvio titubante della squadra di casa
Il match, disputato davanti al pubblico delle grandi occasioni, comincia con due muri vincenti della Dynamo: Holt "piomba" Solé e Kruglov Kaziyski, servito con una palla bassa e corta. Tanto per mettere subito in difficoltà due delle più solide uscite della Energy T.I. Poi sono gli errori della nervosissima formazione di casa ad approfondire il solco: Kaziyski attacca out, Nemec sbaglia battuta e attacco e si va 3-6. Solé scaglia lungo un primo tempo (6-9) e si fatica a riconoscere la squadra che ha vinto la regular season italiana. Il fatto è che i giocatori sanno di dover giocare al 110% e per questo sono tesissimi. Non c'è alcuna naturalezza nel loro modo di stare in campo. Qualche break arriva anche per la Diatec, grazie ad un muro di Lanza o un'invasione di Berezkho, ma quando va in battuta Holt il cielo torna a farsi plumbeo: attacco violento di Kruglov, muro di Shcherbinin sul pallonetto di Lanza e la Dynamo vola a +4. Kaziyski è nella buca: sbaglia la battuta, poi viene infilzato da un servizio di Biryukov, ma quando il set sembra ormai chiuso (14-19) improvvisamente il match cambia, forse perché, non avendo più nulla da perdere, la Trentino Volley comincia finalmente a giocare tranquilla. Si comincia con un raro errore di Kruglov e un bel muro al centro di Solé, restituito a Holt (17-19), si prosegue con un altro block dell'argentino su Kruglov (19-20). Mancherebbe un solo break per agganciare la belva russa, ma non arriva: da lì al termine della frazione solo cambi palla con un'altra battuta in rete di Kaziyski al primo tentativo. Chiude il redivivo Berezhko con un attacco che finisce negli ultimi centimetri di campo, lasciato sfilare da tutti nella speranza (vana) di vederlo uscire.
I numeri: La differenza di squadra sta tutta nell'attacco (48% - 54%), pur con ricezione russa peggiore (50% - 42%), e nel servizio (4 errori e 0 ace contro 3 errori e 1 ace). Kaziyski attacca ben 12 palloni su 29 totali con il 33% di positività, Kruglov 11 su 26 con il 64%.

Secondo set (25-23), la battuta trentina inverte la rotta
Dopo il cambio di campo la squadra di Stoytchev sa bene di essere già spalle al muro. Impensabile pensare di rimontare un avversario così avanti di due set. L'avvio è da orecchie basse, perché dopo un ace di Kaziyski che riscalda il pubblico (4-3), le battute di Biryukov fanno a pezzi il cambio palla trentino: muro di Berezhko su Nemec, fallo di linea di Kaziyski, muro di Grankin su Lanza, errore di Lanza, attacco vincente dello scatenato Berezhko ed ecco servito un 4-9 da paura. Il 4-10 lo evita Birarelli con un muro sul secondo regista Pankov. Sembra una magra consolazione , invece si rivelerà importante, perché dà la scossa ai compagni, che in quattro rotazioni ribaltano il punteggio come un calzino, approfittando di un calo di tensione della Dynamo, forse già sicura di avere in mano la partita. Berezhko sbaglia (7-10), poi Nemec "si gasa" con due attacchi vincenti e Solé mura ancora una volta Holt (10-11). I russi vanno in confusione: Berezhko sbaglia il servizio, e Kruglov un attacco (12-12), tutta benzina nel motore trentino, che aumenta il numero di giri, e con il turno al servizio di Nemec si conquista un vantaggio di due lunghezze (muro di Kaziyski e primo tempo di Birarelli in ricostruzione). Inizia un duello all'ultimo sangue, poiché la Dynamo reagisce con rabbia e con la velenosa battuta jump float di Shcherbinin trova la parità (attacco di Kruglov ed errore di Lanza, con la ricezione di Colaci in crisi). Dal 19-19 si arriva al 20-20, quando va in battuta Lanza, che sfodera l'ace (su Obmochaev) nel momento più opportuno. Poi Mosca sbaglia in attacco (Biryukov) e in battuta (Holt) e Trento chiude con un primo tempo di Birarelli (25-23).
I numeri: Pur attaccando peggio (44% - 50%) la Energy T.I. batte meglio (3 ace a 0), mura meglio (3-2) e sbaglia meno (3-4). Kaziyski rimane nella buca (20%) con Lanza (38%), ma i laterali russi non fanno molto di più (43% e 44%). Il solo Kruglov (60%) stavolta non basta.

Per Sebastian Solé ottima prova a muro, meno in attacco
Per Sebastian Solé ottima prova a muro, meno in attacco

Terzo set (22-25), dopo un inizio confortante il cambio palla trentino va "in aceto"
Il terzo set è quello della verità, deve decidere se il successo del secondo è stato un episodio o se ha segnato una effettiva svolta strutturale. Incoraggiata dal 25-23 precedente, la truppa di Stoytchev lo inizia nel migliore dei modi, ovvero con il più spettacolare attacco di Kaziyski della serata (contro muro a tre), un break point di Lanza dopo il bel servizio di Nemec, e un ace dello Kaziyski che fissa il 5-3. Nemmeno il tempo di prendere fiato e la Dynamo va al sorpasso con due ingenuità della Energy T.I.: Birarelli manda lungo un primo tempo e Biryukov raccoglie un ace in zona di conflitto (5-6). È una frazione in cui sorpassi e contro-sorpassi si susseguono, almeno finché il muro e la battuta di casa riescono a mascherare l'evidente differenza fra le due squadre nell'attacco di palla alta. Infatti la Trentino Volley accelera con due block di Solé e un ace di Lanza, ma purtroppo sul 10-9 inspiegabilmente la squadra si spegne. Il merito è di due turni al servizio, quello di Berezhko e quello di Holt, ma anche della grossa difficoltà di Zygadlo e compagni a portare a casa il cambio palla non appena la ricezione si stacca un po' dalla rete. Nella prima serie si erge a protagonista Kruglov, che prima mura Kaziyski e poi concretizza in attacco il 10-12; nella seconda il testimone passa a Biryukov, che beffa tutti con un delizioso pallonetto eseguito da altezze siderali, poi a Shcerbinin che mura Nemec, infine a Holt che trova anche l'ace su un Kaziyski in confusione (11-15). Nemec, di orgoglio, trova l'unico ace della sua serata, che illude la Energy T.I., seguito da un errore dai nove metri, poi sbaglia anche Kaziyski al primo tentativo, Lanza attacca out e si torna a -5. Più che tecnici i problemi della Diatec in questa fase sembrano legati all'autostima. La squadra si rende conto che deve provare a giocare sempre vicina ai propri limiti e si accorge che appena sbaglia qualcosa viene subito punita. Qualche risorsa da giocare, però, Stoytchev ce l'ha ancora e si chiamano Emanuele Birarelli, il migliore dei trentini, e Simone Giannelli. Il primo piazza due battute micidiali portando un errore di Berezhko (lungo linea completamente out) e un ace sullo stesso giocatore, che lascia il campo (17-19), poi il turno al servizio di Giannelli porta il break del 19-21. Se Nemec non avesse gettato alle ortiche l'attacco del cambio palla precedente avrebbe potuto significare un nuovo aggancio in extremis. Invece Trento rimane a -2 / -3 fino alla fine del set, anche perché le battute non incidono più.
I numeri: Evidentissimo il gap in attacco (43% - 55%), nonostante la ricezione ancora balbettante della Dynamo (55% - 35%), Kaziyski si libra al 62%, ma Lanza crolla al 29%, mentre Biryukov vola sull'80%. Due ace in più (4-2) stavolta non bastano alla Energy T.I., che sbaglia molto di più (9-4 fra attacchi e battute).

Per Sebastian Solé ottima prova a muro, meno in attacco
Per Sebastian Solé ottima prova a muro, meno in attacco

Quarto set (21-25), battaglia ad armi pari con crollo sul filo di lana
La squadre di Stoytchev non è usa arrendersi prima di averle provate tutte e dopo il cambio di campo parte con determinazione. In campo c'è Giannelli, che garantisce velocità, centimetri e imprevedibilità visto che la Dynamo non lo conosce granché. Proprio da un suo bel servizio nasce il break point di Nemec e da una sua difesa aggiustata dal nastro il 5-2 che dà coraggio. La squadra russa rimane però attaccata all'avversario e fino all'8-7 la sfida è assolutamente alla pari. Poi Grankin estrae dal cilindro le battute che non ti aspetti, due legnate che prima costringono Kaziyski a una ricezione impossibile da gestire per Giannelli e poi portano un ace su Lanza (8-9). La battaglia continua, ad ogni break trentino la Dynamo risponde immediatamente con i propri martelli, uno più prolifico dell'altro. Dove viene meno la Energy T.I. è nella capacità di costruire contrattacchi, dato che i russi si disinteressano dei centrali e giocano solo con palla alta. Fino al 19-19 il match sembra una finale scudetto, per equilibri e tensione agonistica, poi la squadra trentina si perde quando Marichev butta in campo a sorpresa Philippov per Kruglov in battuta. Ancora una volta sono le jump float a mettere alle corde la squadra trentina: nella prima occasione Kaziyski pesta la linea di tre metri sulla pipe, nella seconda la Dynamo ricostruisce con facilità difendendo un primo tempo timido di Solé e chiude con Biryukov, nella terza Nemec sbaglia l'attacco. Sul 19-22 un regalo di Kruglov avvicina la Energy T.I., ma poi ancora Biryukov spara due bordate in battuta che Kruglov chiude a muro e in attacco con una strapotenza fisica evidente.
I numeri: Ancora nettamente superiore l'attacco della Dynamo (44% - 54%), fanno faville Kruglov (70%) e Biryukov (67%), che vincono il set quasi da soli. Un ace e un muro in più ci mettono il resto.

Autore
Andrea Cobbe
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