Incredibile Diatec, da 0-2 a 3-2 nella prima finale scudetto
Di tutte le partite che ci saremmo aspettati di vedere ieri sera al PalaTrento quella andata effettivamente in scena è l'ultima, ma proprio l'ultima, che avremmo preso in considerazione nella scelta. Un copione incredibile, se solo si pensa a come le due contendenti erano arrivate alla sfida: Modena galvanizzatissima da sei successi consecutivi, uno più importante dell'altro (il 3-0 conquistato a Verona la penultima di regular season, il 3-0 rifilato alla Lube nell'ultima, il doppio 3-1 contro Ravenna dei quarti, il 3-2 e il 3-0 contro Latina in semifinale), Trento rinfrancata dal successo al fotofinish contro una inesauribile Perugia, ma distrutta dalla fatica sopportata fino a due giorni prima. Quindi le proprie carte, i padroni di casa, dovevano giocarsele in fretta, era logico pensare, perché alla lunga il serbatoio avrebbe potuto svuotarsi rapidamente. Così, quando la Parmareggio si è portata sul 2-0, vincendo la seconda frazione a mani basse, guardando le facce provate di Lanza, Solé e Zygadlo, per citare i meno brillanti della truppa, solo i più inguaribili e più incoscienti ottimisti avrebbero potuto immaginare un successo trentino. Invece Stoytchev ha gettato nella mischia Giannelli, ha affidato la squadra a due gladiatori come Kaziyski e Birarelli, ha lasciato che Djuric continuasse la propria opera di inserimento nel gruppo e ha affidato il resto dell'opera al sostegno di un PalaTrento ritrovato e alla malriposta convinzione dei giocatori modenesi di aver ormai intrappolato nella rete la bestia nera trentina. Un po' come era accaduto a Bologna in occasione della finale di Coppa Italia.
Punto dopo punto, azione dopo azione, videocheck dopo videocheck, i ragazzi biancovestiti hanno vinto il terzo set e il quarto sul filo di lana e alla fine anche il tie break. Portandosi sull'1-0 nella serie fra lo sbigottimento e l'euforia generale. Ma andiamo con ordine...
Primo set (23-25), Modena ruggisce con le battute di Bruno
A due giorni esatti di distanza rieccoli lì in campo i giocatori della Diatec non più Energy TI. Questa volta contro la squadra più accreditata per strappare il successo finale. Dopo uno 0-2 di riscaldamento, un muro di Birarelli su Verhees e un attacco di Djuric fanno 4-3. Petric firma il primo punto della sua impeccabile partita sul 5-6, ma è il turno al servizio di Bruno che manda in tilt il cambio palla trentino: ace su Kaziyski, muro al centro di Ngapeth su Solé, muro di Verhees su Djuric per un pesante 8-13, che diventa 10-15 quando Zygadlo e Djuric si guardano su un secondo tocco di cui non si incarica nessuno. Dopo dieci minuti di gioco la Diatec sembra già sulle ginocchia. A darle un po' di morale sono le battute di Solé, che propiziano un muro di Kaziyski su Ngapeth, un errore di Vettori e uno smash di Birarelli. Tutto, o quasi da rifare per gli emiliani, sul 14-15. La parità la firma Kaziyski (16-16). Vettori si riscatta attaccando per il 16-18, ma Djuric annulla tutto con una bordata (20-20). Sul 20-21 Bruno batte bene e la palla torna nel campo ospite dopo un tocco del muro, ci pensa Ngapeth a chiudere il decisivo 20-22. Poi solo cambi palla, fino alla battuta in rete di Djuric.
I numeri: La Parmareggio attacca (52%-55%) e riceve (63%-75%) un pochino meglio, inoltre trova 2 ace (contro 0) e paga qualcosina solo sul fronte dei muri (3-2 per Trento). Alla Diatec non basta il 62% di Djuric in attacco, perché Petric fa 71%. Lanza è al 20%, ma riceve con l'80% di positività.
Secondo set (17-25), la battuta e Petric trascinano Modena, Diatec sulle ginocchia
Dopo il cambio di campo, la squadra trentina accusa il colpo (1-3 con l'ace di Piano), ma reagisce prontamente grazie a tre fucilate di Kaziyski e un errore di Ngapeth, tutto con Solé al servizio (5-3). Ngapeth trova il suo momento di gloria dalla linea dei nove metri e Trento accusa due break (attacco di Petric e ace su Colaci), poi fino all'11-12 solo cambi palla. A quel punto, tanto per cambiare, Bruno trova un ace con una staffilata nell'angolino di posto-5 (quelli di Kaziyski) e poi manda a nozze lo scatenato Ngapeth (11-14). La Diatec si disunisce, Petric è un carro armato (13-17) e mette a terra ogni pallone che passa dalle sue mani, di fino o di potenza, e sul 15-20 trova anche due ace (su Fedrizzi e su Kaziyski) e il punto decisivo. Tutto troppo veloce per una finale scudetto.
I numeri: Aumenta la differenza fra i due attacchi (48%-56%), abissale quella fra i due servizi (0 ace a 5), fra i trentini brillano solo Kaziyski (71%) e Djuric (75%). Petric furoreggia in attacco (6 su 9) e in battuta (2 ace).
Terzo set (29-27), la Diatec si aggrappa alla partita con le unghie e i denti
A questo punto Modena ha le redini del match in mano, anche perché è difficile attendersi una reazione da una squadra calata progressivamente nel corso dei due set giocati. In avvio di frazione i gialli commettono qualche errore di troppo (in attacco Petric, di linea Vettori) e Kaziyski porta i suoi al primo break. Giannelli, in campo per Zygadlo dal 14-18 della seconda frazione, butta giù il 7-5, poi Ngapeth spara in rete e Verhees fuori: 11-7. Si rivede l'equilibrio del primo set e il pubblico si scalda. Un muro di Petric e una pipe di Ngapeth confermano che Modena passa solo con i posti-4, ma finalmente si rivede Lanza dopo un lunghissimo black out. Sua la pipe del 14-11. A questo punto la Parmareggio prova a dare la spallata definitiva con il miglior turno al servizio di Vettori della serata: attacco di Petric, muro di Petric su Djuric e ace su Lanza per un 14-15, che rimette la Diatec ad inseguire. Poi scarsa lucidità: Bruno commette fallo di doppia, Lanza sbaglia la battuta float, Ngapeth tira fuori un attacco. La tensione cresce. Kaziyski mura ad uno Ngapeth (19-18), e Djuric firma il break del 22-20. Si arriva sul 23-22, quando Vettori scaglia a terra la sfera del 24-24. Tutto da rifare. A Djuric (25-24) risponde Petric in pipe (25-25), a Kaziyski (26-25) Ngapeth (26-26). Poi Ngapeth mette in croce la ricezione di Colaci, Lanza alza in bagher dalla linea dei nove metri e Kaziyski conquista un cambio palla da cineteca con una bordata dai 4 metri che sorprende tutti e fa sobbalzare i 4000 del PalaTrento: 27-26 annullato da un'invasione dello stesso bulgaro. Sul 27-27 Verhees tira lunga la battuta e a quel punto Kaziyski, dalla linea dei nove metri fucila Ngapeth con un servizio che il francese manda a toccare il soffitto del PalaTrento. Il colpo giusto al momento giusto.
I numeri: La Diatec attacca peggio di Modena (46%-50%), e pareggia in fatto di muri (2-2) e ace (1-1). A fare la differenza sono i 12 errori emiliani (6+6) contro 5 della Diatec. Cala Djuric (36%), ma crescono Kaziyski e Lanza (50% entrambi), Petric rimane spaziale (73%), ma Vettori crolla al 25%. La Parmareggio non sfrutta a dovere l'eccezionale 80% in ricezione.
Quarto set (28-26), altra battaglia titanica risolta ai vantaggi
Partita riaperta o canto del cigno? Tocca alla quarta frazione dircelo. Un ace di Petric apre le ostilità, poi solo cambi palla fino al 5-7, quando ancora Petric passa il muro schierato. Il serbo è inarrestabile, Ngapeth invece cala e incassa il muro del 10-10 firmato da Birarelli, dopo un primo tempo velocissimo del marchigiano. Sull'11-11 è ancora lui a fare la differenza, con una serie di battute micidiali: ace su Ngapeth, che si trova il pallone quasi in faccia, muro di Solé (finalmente) su Petric, muro di Giannelli ancora su Petric e siamo 14-11. Era quello che serviva per infiammare l'arena di via Fersina, che diventa una cosa sola con la squadra, ma ancora non basta, perché Vettori ha ancora in serbo qualche colpo letale al servizio: pipe di Ngapeth, ace su Kaziyski e altra pipe di Ngapeth. Siamo 15-16 e sembra una lotta donchisciottesca contro i mulini a vento. Si arriva sul 18-18, quando Vettori commette fallo di linea in attacco (19-18). Poi, sul 20-19 Kaziyski scarica una bordata in battuta e Bruno sbaglia completamente l'alzata: 21-19. A quel punto Lanza scaglia out un attacco, ma i giocatori trentini invocano un tocco del muro, che non viene concesso nemmeno dopo il videocheck, inoltre, beffa nella beffa, Cipolla estrae il cartellino rosso verso Stoytchev, regalando a Modena anche il punto numero 21. Potrebbe essere il colpo di grazia per una Diatec che sta giocando di pura adrenalina. Sul 22-22 Vettori mura Lanza e così sul 23-24 Modena dispone della prima palla match. Lanza attacca ancora sul muro e Cipolla vede un tocco, che stavolta fa infuriare Modena: inevitabile videocheck, che conferma la scelta dell'arbitro senza convincere gli ospiti, i quali vorrebbero, bontà loro, chiuse le ostilità sul 23-25. Cipolla manda negli spogliatoi il secondo di Lorenzetti, ma questo non costa alcun punto alla Parmareggio (perché non un rosso anche in questo caso?). Kaziyski annulla con un pallonetto la seconda ed ultima palla match di Modena, poi Djuric mura Ngapeth, spostando l'ago della bilancia dalla parte trentina. Birarelli firma il cambio palla con un delizioso pallonetto dei suoi in posto 4 e poi mura Ngapeth per il 28-26, che manda le squadre al tie break. Che cuore Trento!
I numeri: Torna finalmente protagonista il muro di casa (5-2), torna in partita Lanza (60%), Birarelli fa 80% in attacco con 2 block e un ace. Modena continua a sbagliare di più (10 errori contro 7), anche se i due schiacciatori continuano a tenere duro (12 su 22).
Quinto set (15-12), Kaziyski, Lanza e Giannelli chiudono i conti
Un altro tie break. Un'altra partita dalla durata record per i playoff italiani. Roba da non credere. Sul 2-1 Djuric batte benissimo e Kaziyski firma con uno smash il 3-1, ma poi sbaglia in attacco e omaggia Modena del 3-3. Il tempo di una rotazione e lo stesso capitano batte con violenza, servendo lo smash ad un coraggioso Giannelli, che trova le mani-e-out del muro: 5-3. Anche questa volta gli emiliani si riprendono subito il maltolto con il solito inarrestabile Petric (5-5). Si arriva 7-6, quando Giannelli estrae dal cilindro un servizio carico di rotazione, che Ngapeth sbuccia in bagher, regalandogli un ace pesante come il piombo (8-6). Modena comincia a mostrare le corde e Ngapeth commette fallo di doppia in palleggio (10-7). Reagisce: gran battuta di Bruno ed errore di Djuric, gran battuta di Bruno e attacco vincente di Ngapeth. Siamo 10-10 e al PalaTrento si taglia la tensione con il coltello, in campo come sulle tribune. Un boato accompagna il servizio in rete di Bruno, poi Solé si inventa una battuta cortissima sulla quale Rossini va in aceto, subendo l'ace sui piedi di Petric. Il solito Petric fa 12-11, poi un altro boato accompagna la battuta lunga di Ngapeth (13-11). A questo punto scatta il Kaziyski moment: Matey mura a sangue Vettori (14-11) e dopo aver sbagliato un attacco, scaglia sulle mani del muro la palla del 15-12 che sugella un mezzo miracolo pallavolistico. Se la serie comincia così mettete in salvo le coronarie.
I numeri: Per la prima volta l'attacco trentino funziona meglio di quello modenese (47% a 42%), anche se stavolta è la Diatec a sbagliare di più (6 errori contro 4). Pari il muro (1-1), decidono due ace in più (2-0) per Solé e compagni, che sbagliano anche un servizio in meno.