Una Diatec pasticciona viene punita 3-1 a Modena
Missione fallita. Nonostante una partenza da sogno, la Diatec non riesce ad espugnare Modena nella seconda sfida che vale lo scudetto e ora deve ricominciare daccapo a tessere la propria tela, dato che la serie segna 1-1. La squadra trentina, che ha dovuto fare a meno del proprio allenatore, presente in tribuna al PalaPanini, ma impossibilitato a comunicare con la propria squadra in quanto squalificato, si è giocata fino alle battute finali tutti i set, ma a differenza delle ultime occasioni, in cui ha sempre mostrato il proprio lato migliore nei momenti cruciali delle sfide, stavolta si è sciolta come neve al sole, prigioniera di un secondo e di un terzo tocco incapaci di valorizzare gli elevatissimi valori garantiti della ricezione, delle prestazioni sempre più deficitarie di Filippo Lanza, di un servizio (Kaziyski a parte) penoso per un match di questo livello, e di un muro che è andato a farfalle per tre set, mentre Bruno si divertiva a servire in continuazione un unico giocatore, Ngapeth (46 attacchi su 112 totali), bloccato appena 2 volte (ovvero il 4% delle occasioni) dalle mani dei giocatori trentini, sui quali il francese si è appoggiato a proprio comodo per raccogliere punti di ogni genere, sicuro di trovare collaborazione certa. Modena, che ha giocato con un opposto capace di attaccare con un misero 32% di positività, ha saputo valorizzare le sue battute violente, i soliti attacchi dei due laterali e qualche buon primo tempo di Piano per rimandare a casa con le pive nel sacco una squadra che avrebbe potuto andare a nozze contro un team tanto prevedibile nel suo gioco. Ma la Diatec, ieri sera, aveva troppi problemi nella propria metà campo per pensare a quello che stava avvenendo in quello avversario. Lanza e Birarelli non sono mai entrati nel match, Zygadlo ha servito decine di palle poco precise ai suoi martelli, Djuric e Lanza hanno scaraventato 10 battute in rete o fuori dal terreno di gioco senza nemmeno risultare efficaci nelle 14 occasioni in cui l'hanno tenuta in campo, il muro (Solé a parte), non si è mai avvicinato a quello preciso e composto che è sempre stato uno dei marchi di fabbrica di questa squadra. Oltretutto questa squadra pare non avere ricambi di alcun genere: in posto-4 Fedrizzi e in posto-3 Burgsthaler non vengono mai presi in considerazioni come cambi credibili, Giannelli entra sempre quando la situazione è critica per guidare la missione salvifica. Ieri avrebbe dovuto mettere piede in campo molto prima del 6-4 del quarto set, se non altro perché è stato l'unico ad opporre una ferrea resistenza agli attacchi Ngapeth, che dalle sue parti ha trovato ben poca collaborazione.
Primo set (19-25), la Diatec infierisce su una Modena imbarazzante
Nessuna sorpresa nelle formazioni in avvio di match. Modena riesce a rimanere in testa fino all'11-9, grazie agli attacchi di Ngapeth e a due muri (uno di Piano su Birarelli, uno di Verhees su Djuric), ma Trento arriva fino a lì senza sprecare una goccia di sudore, perché i gialli a quel punto le hanno già regalato sette punti su nove con errori al servizio o in attacco. Basta che Solé muri per due volte di fila Verhees e che Lanza trovi un mano e fuori per ribaltare come un calzino il set (11-12). Da lì in poi si vede una sola squadra in campo, quella trentina, che sfrutta due passaggi a vuoto di Vettori (muro di Kaziyski e attacco out). Poi alla squadra di Simoni basta attendere la raffica di omaggi della premiata ditta emiliana: battuta out di Casadei (15-19), attacco out di Ngapeth (15-21), battuta out di Bruno (17-22), battuta out di Ngapeth (18-23), attacco out di Petric (18-24), battuta out di Verhees (19-25).
I numeri: Bastano i 14 errori dei padroni di casa (6 su azione e 8 in battuta) per spiegare quasi tutto. Modena chiude con il 36% di efficacia in attacco, Kaziyski con il 25%, ma non se ne accorge nessuno. Le ricezioni sono stellari (86% da una parte, 73% dall'altra, quella trentina).
Secondo set (25-23), le battute di Vettori vanificano i piani di una Diatec ordinata, ma poco cinica
La reazione di Modena è rabbiosa. Piano costringe Lanza ad una improvvida ricezione lunga (smash di Bruno), poi Verhees mura Djuric (3-1). Due battute micidiali di Kaziyski portano un ace e un attacco di Djuric (3-4), ma dopo un attimo Verhees mura Birarelli caricando i suoi. Piccolo capolavoro della Diatec per il break del 7-8: Solé mura e poi si tuffa per recuperare il pallone che gli scivola lungo il corpo, Zygadlo alza per Djuric che pianta per terra la sfera. Quando la Trentino Volley sembra sul punto di decollare, arriva la serie di tre battute violente di Vettori, che spaccano la frazione: muro di Bruno su Kaziyski, ace su Kaziyski, attacco di Vettori dopo facile ricostruzione e siamo 11-8. Poi Vettori sbaglia servizio e attacco, ma il mini-recupero viene vanificato da un'altra ricezione sballata di Kaziyski, che permette a Piano di "smashare" per il 13-10. Inizia il gioco del'elastico, ogni volta che la Diatec trova un break, portandosi a -2, Modena reagisce, aiutata da un avversario tutt'altro che spietato, come dimostra l'elevato numero di errori: battuta in rete di Kaziyski (16-13), attacco out di Solé (18-14), battuta in rete di Lanza (20-17), ace di Vettori su Lanza (21-17). Un piccolo colpo di reni trentino (muro di Kaziyski su Vettori) e attacco del bulgaro riaprono uno spiraglio (21-20), subito chiuso da una pessima battuta di Djuric, da un attacco di Ngapeth e da un muro finale di Verhees su Lanza, polverizzatosi nel momento clou del set.
I numeri: La squadra trentina attacca meglio di quella emiliana (56%-52%), ma subisce due muri e un ace in più, quanto basta per un 25-23. Birarelli e Solé mettono a terra la miseria di 2 palloni su 8 in due, vanificando lo spettacolare 82% di Djuric. Dall'altra parte della rete fanno tutto, al solito, Ngapeth e Petric (11 su 18 in due).
Terzo set (25-21), ancora letali le battute di Vettori, muri quasi irrilevanti
Dopo il cambio di campo Kaziyski prova a vestire i panni di condottiero e dà il via alle schermaglie con due ace consecutivi su Petric. Sul 5-7 Djuric sbaglia l'ennesimo servizio e Kaziyski commette un fallo di doppia, ma recupera parte del maltolto con un servizio violento, che manda allo smash Lanza (7-9). In pratica lo schiacciatore è l'unico giocatore trentino a risultare efficace in battuta. Giusto per un attimo si rivede il muro (block di Zygadlo e di Solé), che vale un promettente 8-11. Sul 10-12 riecco Vettori dalla linea dei nove metri e riecco la ricezione trentina in agonia: errore di Djuric in attacco, muro al centro di Piano su Solé, ace su Lanza (13-12). Quando però viene chiamato in causa in attacco, l'opposto sbaglia malamente (13-14), ma sbagliano anche Lanza e Djuric dai nove metri. Si arriva sul 20-20 grazie ad un ace di Kaziyski e ci si attende che stavolta sia la Diatec a vincere il braccio di ferro, invece basta che vada al servizio Vettori e cala la notte: doppio ace su Kaziyski, che spedisce due battute in tribuna, errore di Djuric, ricezione lunga di Kaziyski e la frittata è fatta, in un attimo: 25-21 con un bel servizio in rete di Pippo Lanza.
I numeri: L'attacco trentino non è male (50%), ma la Diatec permette a Modena di marcare un sontuoso 63%, figlio di una ricezione al 71% e della solita macchina da punti costituita dai due posti-4 Petric e Ngapeth (9 su 14 in due). La Diatec paga un numero di errori troppo elevato per i suoi standard (9) e un servizio che fa il solletico ai canarini.
Quarto set (26-24), Giannelli porta nuove risorse, ma non bastano, Petric e Ngapeth giocano da soli
Si cambia campo, ma il copione non muta. La Diatec è imprecisa, batte male e soprattutto non riesce quasi mai a fermare Ngapeth, quindi Bruno continua a servirgli palloni su palloni: sul 6-4 ne ha già messi a terra tre. Roba da crisi isterica per il muro trentino. Simoni si decide finalmente a cambiare palleggiatore, quindi getta in campo Giannelli al posto di Zygadlo, che comincia sbagliando battuta, forse contagiato dai compagni, ma poi prende in mano le redini del gioco e comincia a fornire palloni precisi senza dare punti di riferimento al muro modenese. Il problema è che Ngapeth e Petric continuano a passare. Sul 12-10 Bruno sbaglia completamente un'alzata e sul 13-12 Solé mura una pipe di Petric, fissando la parità. Per riportare Modena in vantaggio ci vuole l'arbitro Pasquali, che fischia un evitabilissimo fallo di doppia a Birarelli (17-15). La Diatec trova due break point consecutivi, cosa che non accadeva dal primo parziale, grazie a Simone Giannelli, che prima mura Ngapeth (finalmente) poi tocca il suo attacco e manda Lanza a trovare il mano e fuori del 19-20. Per una volta potrebbe essere Trento a comandare i giochi nel finale, ma non è così, perché gli attaccanti di palla alta ospiti non ne imbroccano più una, mentre la solita coppia Ngapeth - Petric li punisce. La Parmareggio si costruisce 2 match point con una ace di Ngapeth su Kaziyski (24-22), annullati da due suoi errori (in battuta e in pipe). Graziata, la Diatec non ne sa approfittare e dà a Petric l'opportunità di attaccare per due volte in maniera vincente chiudendo i giochi. Nell'ultima azione fatale è una brutta alzata di Giannelli per Birarelli, che ne vanifica il cambio palla del 25-25.
I numeri: Un buon set di Lanza (80% in attacco) non basta a compensare il 20% di Kaziyski e il 43% di Djuric, calato alla distanza. Pesante anche il 33% di Birarelli (2 su 6). Il 48% in attacco della Diatec è largamente insufficiente a fronte di una ricezione all'80% per tocchi positivi e al 60% per tocchi perfetti.