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Contro Verona l'Itas Trentino soffre per un set, poi decolla

Una Rana Verona coriacea, galvanizzata da cinque successi di fila, prova a rendere difficile la vita dell’Itas Trentino. Ci riesce per tutto il primo set, giocando una pallavolo d’alta classifica, molto meno negli altri tre, ma costringe i campioni d’Italia a tirare fuori tutte le armi di cui dispongono per non correre il rischio di lasciare punti per strada.

Finisce 3-1 per i ragazzi di Soli, che trovano nel muro e nella capacità di limitare al massimo il numero di errori, i grimaldelli per incassare ancora una volta la posta piena, in una giornata in cui il servizio li ha aiutati davvero poco e la ricezione non ha certo fatto faville. Un buon viatico verso la sfida di Piacenza, in programma domenica prossima, che rappresenterà uno dei passaggi chiave del girone di ritorno e che dovrà essere affrontata mettendoci qualcosa in più.

La cronaca

Ennesimo settetto base per l’Itas Trentino, Rado Stoytchev risponde con Spirito in regia, Keita opposto, l’ex Dzavoronok e Mozic in banda, Cortesia e Mosca al centro, D’Amico libero. Entrambe le formazioni utilizzano tre soli stranieri.

Nessuno si immagina che questo match possa essere una riedizione di quello di Coppa Italia, giocato il 3 gennaio e vinto a mani abbastanza basse dai gialloblù di Soli, infatti il clima che si respira dal primo scambio è quello della battaglia. Verona riesce a trovare buone risposte dal servizio, anche se il primo ace del match è quello di Sbertoli sul nastro e anche se il primo allungo degno di nota è quello trentino, confezionato nel turno al servizio di Rychlicki, propiziato da un muro di Michieletto su Keita e da un primo tempo di Podrascanin: 8-6. Immediata la risposta scaligera, che si appoggia a tre servizi micidiali dell’opposto maliano per andare al sorpasso con un muro di Mozic su Michieletto, una pipe di Dzavoronok e un ace su Laurenzano, che trova Rychlicki sulla propria strada nel tentativo di gestire la bordata dai nove metri. Verona allunga con un primo tempo di Mosca (9-12) e ancora con un contrattacco di Keita (13-16). L’Itas non sembra avere la forza per dare il colpo di coda, anche se riesce ad avvicinarsi grazie ad un muro di Rychlicki su Dzavoronok (15-16), al quale però risponde subito Mozic (17-19). Servono un servizio violento di Michieletto, che prepara il terreno per il muro di Sbertoli su Mozic, e uno smash del numero 5 trentino dopo una splendida battuta corta di Lavia su D’Amico per vedere servito il 22-22. Verona si tiene il cambio palla, l’Itas anche, ma sul 25-26 Rychlicki spara out un pallone forse sfiorato da Mozic con un braccio. Non c’è videocheck che può venire in soccorso ai campioni d’Italia e si va con il dubbio, e soprattutto con il 25-27, al cambio di campo.
I padroni di casa pagano comunque dazio in tutti i fondamentali ad eccezione del muro (5-2): 47%-49% in attacco, 58% - 60% in ricezione, tre errori in più fra attacco e battuta. Michieletto vanta il 64% e Rychlicki il 55%, ma Lavia fra 0 su 7!

Urge un cambio di marcia, ma fino a metà del secondo parziale Verona non ne vuole sapere di mollare la presa. La partita è molto tirata, assomiglia a quelle giocate contro Monza e Perugia. Rychlicki è il punto di riferimento dell’attacco gialloblù, Podrascanin ci mette il secondo muro di giornata e permette ai suoi di rimanere davanti, ma un ace di Spirito su Michieletto vanifica tutto (8-9). A suonare la carica è l’azione del 10-9, uno scambio lungo che viene chiuso da Michieletto, al quale fa seguito un errore di Keita. Sono solo due break (11-9), ma Verona finisce nella buca e collassa nella rotazione che vede il Potke al servizio, anche a causa degli errori di Keita, Mozic e Spirito, al quale esplode il pallone in mano. Sul 20-13 c’è una sola squadra in campo, quella trentina, che può già pensare al set successivo, anche perché la teoria di errori degli scaligeri si allunga fino al 25-16 finale.
L’attacco della Rana crolla al 21% (contro il 48% trentino), l’Itas è brava a mascherare un mediocrissimo 29% in ricezione e un servizio pessimo (5 errori e 0 ace) limitando al massimo gli errori.

Verona vorrebbe reagire e riportare la sfida nei binari del primo set, ma non ne ha la forza e stavolta va nella buca subito. Lavia batte bene (ace su Mozic, che oppone uno disastroso piano di rimbalzo) e Rychlicki in attacco è una sentenza: 5-2. Poi Michieletto imperversa in attacco e a muro, così come il Potke, il quale ne aggiunge un altro alla collezione che a fine match ne conterà ben 7. Sull’11-4 c’è ben poco da fare per la Rana, che in attacco può contare su Keita, ma in posto 4 è come andare di notte. Il maliano firma il 15-11, ma Rychlicki e Michieletto rimettono subito le cose come stavano (17-11), poi Kozamernik festeggia un ace, Rychlicki il muro del 20-12, Podrascanin quello del 21-13. Il set non può che chiudersi con il sesto block gialloblù nella frazione, firmato da Kozamernik (sulla pipe di Mozic): altro 25-16.
La differenza in attacco stavolta è abissale (65%-39%), così come a muro (6-1), I tre di palla alta dell’Itas ne mettono a terra 13 su 19, roba da centrali.

Non è ancora finita e guai a pensarlo. L’avvio della quarta frazione, fino al 5-5, è terribile, dato che le due squadre sbagliano al servizio e in attacco, scambiandosi doni di ogni genere. Poi gli attacchi tornano ad inquadrare il campo e si arriva sul 10-10, quando sale in cattedra Marko Podrascanin, prenotando così il premio di mvp: muro su Mozic, muro su Keita e Itas Trentino avanti di due. Verona non ci sta e riesce a rimontare, aiutata da un’invasione di Lavia, riaprendo i giochi (14-14), ma in agguato c’è l’ennesimo muro del Potke, che va a fermare Mozic e dà la spallata decisiva: 18-16. Verona smette di crederci e torna prigioniera del loop degli errori. I punti trentini numero 19, 20, 22, 23 e 24 sono frutto di omaggi scaligeri, a Rychilcki viene chiesto solo di chiudere la sua ottima partita con l’attacco del 25-22.
A fare la differenza, alla fine, sono ancora gli errori in attacco: 0 per Trento, 5 per Verona, che sbaglia anche 7 battute. Rychlicki vanta un altro 62% in attacco e tanto basta per portare a casa i tre punti.

Il tabellino completo

Autore
Andrea Cobbe
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