Roe Hernandez: "A Vienna sarà un'esperienza tutta nuova"

Nuova avventura sempre in Austria, questa volta un po' diversa rispetto a Innsbruck e Linz, ha fra le mani una squadra molto competitiva o sbaglio?
"Una esperienza completamente diversa, se parliamo di livello tecnico e di storia del club sicuramente arrivo a un club con un altro background storico, nei prossimi anni vorrebbero cambiare filosofia ed è per questo che io sono qui, vogliono creare qualcosa di simile al Club Italia, sicuramente ragruppando tutte le migliori giocatrici giovani d'Austria, di certo diventa un progetto molto interessante, ma credo che ancora per questo anno dovremmo prendere qualche straniera per dare spessore alla squadra, ma di certo sarà una squadra competitiva, visto che giochiamo la Challenge Cup".

Che obiettivi vi siete dati per la prossima stagione?
"Chi viene a Vienna sa che c'e solo una parola chiave ed è vincere, Coppa e campionato, poi bisogna vedere se ci riusciamo, ma sicuramente la posta in palio è molto alta, purtroppo la società ha deciso di non partecipare alla Champions League, ma penso sia un bene visto i momenti che corrono e questo è un segno di grande maturità anche se mi sarebbe piaciuto personalmente farla, ma abbiamo il campionato, la Challenge, la MEVZA, la Coppa d'Austria e poi il campionato d'Austria, dove praticamente rientriamo nei playoff".

Può tracciare un bilancio delle sue stagioni finora in Austria?
«Per me sono stati anni importanti a livello personale, ma l’Italia, ne sono convinto, resta il tempio della pallavolo a livello Europeo anche se oggi altri paesi stanno facendo molto bene. Ho conosciuto altri metodi di lavoro, ora parlo bene anche l’inglese, oltre a italiano e spagnolo, e ho imparato ad adattarmi a situazioni diverse. È stato difficile stare lontano da casa, da mia figlia, dagli amici trentini, ma il bilancio è positivo. A livello professionale devo dire che fino adesso ho dato tanto e ho ricevuto tanto, penso che nei ultimi anni abbiamo sempre raggiunti gli obiettivi prefissati ed a volte anche fatto qualcosa in più, per cui
mi ritengo fortunato da un certo punto di vista perché anche a livello professionale sono soddisfatto".